25 miliardi di euro a sostegno del lavoro e del reddito, come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti. Una misura economica annunciata dal premier Giuseppe Conte nell’informativa tenuta prima alla Camera e poi al Senato sulla fase 2 dell’emergenza coronavirus, spiegando che «il primo decreto legge sulle misure economiche riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà».
Il computo delle misure per le imprese nel prossimo decreto sarà di 15 miliardi. Per la riscossione dei crediti che le aziende vantano nei confronti della Pa saranno sbloccati 12 miliardi di euro, con anticipazioni di liquidità della Cdp. Riguarderà «Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni ed enti del servizio sanitario nazionale».
Tra gli interventi di supporto ai settori produttivi più colpiti dall’emergenza, «è allo studio uno schema di finanziamento a fondo perduto per le piccole imprese, che potrà essere legato alla perdita di fatturato. Per le Pmi al di sopra di una certa soglia sono poi allo studio interventi volti ad assorbire parzialmente le perdite, con capitale pubblico che possa trasformarsi in sostegno a fondo perduto attraverso erogazioni di liquidità o schemi di agevolazione fiscale».
Secondo quanto ha spiegato il premier, il governo ha deciso di includere all’interno del prossimo decreto l’eliminazione degli aumenti dell’Iva e delle accise previste per il 2021. «Un aumento striderebbe con la fase di difficoltà che il Paese sta attraversando − spiega il presidente del consiglio − La politica fiscale dovrà essere espansiva, sia pure nei limiti di una gestione oculata della finanza pubblica».
Per il turismo, comparto particolarmente esposto, «ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese».
«Contiamo anche di recuperare un intervento di complessivo potenziamento di detrazioni fiscali a favore dell’edilizia e della sostenibilità − prosegue il premier − Stiamo studiando un meccanismo articolato che consenta ai cittadini di beneficare di sconti pari al costo pressoché totale dei lavori su lavori anti-sismici e di efficientamento energetico».
Per quello che riguarda cantieri e grande opere, Conte afferma che nei prossimi provvedimenti «il governo prevederà il ricorso a iter autorizzativi semplificati per un campione di opere» e che «un grande ruolo può essere svolto dall’azione coordinata delle grandi aziende a partecipazione pubblica».
Inoltre Conte ha spiegato che «per offrire al Paese una prospettiva più ampia, strutturale e ambiziosa, il governo intende presentare nei prossimi giorni un secondo decreto legge per la rinascita economica e produttiva dell’Italia». Per il premier c’è «l’urgenza di riattivare investimenti pubblici e privati con un’agenda pubblica che deve predisporre un ambiente normativo il più favorevole possibile, a partire da infrastrutture, innovazione verde e digitale».
Commentando lo scenario economico previsto dal Def, Conte ha spiegato che «il Pil dallo 0,6 subisce una contrazione significativa dell’8%, una previsione che sconta la caduta del Pil del 15% nel primo trimestre. Si prevede un rimbalzo con una crescita del 4,7 nel 2021». Nel Def sono previsti anche scenari peggiori, con il rischio di una persistenza del virus, cosa che «porterebbe a una contrazione del Pil fino a 10,4%. Numeri che danno la misura della gravità dello scenario».