Promuoverà conferenze, convegni, pubblicazioni sull’arte italiana, con particolare attenzione per quella genovese, istituirà premi e assegnerà borse di studio per giovani laureati in storia dell’arte, la Fondazione Pallavicino Onlus, presentata questa mattina a Genova nella sua sede, Palazzo Pallavicino, in piazza Fontane Marose.
Presidente della Fondazione sarà il principe Domenico Pallavicino, direttore artistico Vittorio Sgarbi. Nel cda sarà rappresentato il Comune di Genova con l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso.

La Fondazione inoltre, ha annunciato Sgarbi, «lavorerà per incrementare la sua collezione Pallavicino, con l’acquisto di dipinti, sculture, oggetti, sul mercato italiano e internazionale che diventeranno accessibili al pubblico insieme al patrimonio artistico familiare e si farà promotrice di mostre d’arte. L’obiettivo di fondo è diventare protagonista della vita culturale di Genova e del Paese. «L’attività della Fondazione – ha precisato Pallavicino – sarà ispirata alla grande arte e alla memoria della famiglia Pallavicino» che ha espresso, tra l’altro, tre dogi della Repubblica di Genova.
La Fondazione nasce nel momento in cui Genova, dopo la tragedia di Ponte Morandi, cerca il rilancio. «La città – ha spiegato il sindaco Marco Bucci – si potrebbe dire che è piena di diamanti nascosti sotto la sabbia, coperta a sua volta da una lastra di granito. Con un’iniziativa come questa riportiamo i nostri diamanti alla luce. Mostriamo quello che Genova ha saputo fare nel passato e soprattutto quello che potrà fare nel futuro».

Inserito dal 2006 tra le 42 dimore storiche dei Rolli di Genova (oggi Patrimonio dell’Umanità), costruito dall’architetto Francesco Casella tra il 1565 e il 1567, Palazzo Pallavicino custodisce dipinti, sculture, affreschi, arazzi e altri arredi in molti casi di alto valore artistico. Tra le opere più importanti quelle di Bernardo Strozzi (Giuseppe spiega i sogni, Ritratto di magistrato veneziano, San Gerolamo in meditazione), Anton Maria Maragliano (La Gloria), Simone Cantarini (Circe), Gaetano Gandolfi (Cristo e l’Adultera e Il Giudizio di Salomone), Giuseppe Zuccarelli (coppia di piccoli Paesaggi con figure di Giuseppe Zais), Vittorio Corcos (Ritratto di Domenico II Pallavicino e di Agnese Cattaneo della Volta con la figlia Guendalina), Paolo Antonio e Giovanni Francesco Barbieri (La Madonna col bambino presso un vaso di fiori).