Al via la prima giornata di Port & Shipping Tech, all’interno della Genoa Shipping Week, con una sessione dedicata alla “Maritime security”. La Capitaneria di porto è direttamente coinvolta, anche nel prevenire tutte le problematiche derivanti dagli attacchi cyber. «Svolgiamo un’attività di prevenzione, sugli accosti e su tutto l’ambito portuale. Si tratta di un lavoro ingente, ricordo che il nostro è un porto lungo 22 chilometri», spiega Nicola Carlone, ammiraglio ispettore Capitaneria di porto di Genova.
«La cyber security − aggiunge Carlone − è un argomento all’ordine del giorno, anche per noi. Le nostre strutture sono aperte all’esterno, tutti i sistemi hanno bisogno di monitoraggio. Occorre proteggere i dati dal contatto con l’esterno. Avendo computerizzato tutto, la resilienza e l’efficacia del sistema informatico sono fondamentali».
Il fattore umano resta comunque importantissimo, ma c’è carenza di organico, anche a Genova: «Le risorse umane sono poche ovunque, solo la nostra Capitaneria ha perso 80 uomini in dieci anni − spiega Carlone, ammiraglio ispettore Capitaneria di porto di Genova − Il privato vuole correre, ma anche le istituzioni devono correre: se noi arranchiamo, le società non riescono a ottenere i risultati. Più è rapido il controllo sullo sdoganamento delle merci, più riusciamo a essere competitivi».