Genova si ripensa dopo la catastrofe di Ponte Morandi e la mostra “L’Expo delle meraviglie-1914”, inaugurata oggi e aperta al pubblico fino al 15 giugno, diventa per i genovesi l’occasione per riflettere sul futuro della loro città alla luce delle energie che si stanno sviluppando per la sua ripresa. E c’è chi guarda con favore a una nuova grande expo genovese, dedicata ai temi dell’high tech e della digitalizzazione nei trasporti.
Nel 2014 era uscito il libro di Massimo Minella L’Expo delle meraviglie-1914 L’Esposizione Internazionale di Genova” (De Ferrari Editore) sulla straordinaria, avveniristica esposizione che il Regno d’ Italia nel 1914 assegnò alla città di Genova.
Dedicata al tema dell’Igiene, la manifestazione venne inaugurata dal Re Vittorio Emanuele III e dalla Regina Elena il 23 maggio di quell’anno e fu un successo pari (in proporzione) a quello di Expo Milano 2015.
L’Esposizione si snodava dalla stazione Brignole fino al mare. L’architetto Gino Coppedé aveva realizzato per l’occasione uno “Stadium” da 20 mila posti a sedere all’altezza degli attuali giardini antistanti la stazione e in quello stadio ebbero successivamente luogo anche alcune partite del campionato di calcio di serie A, col Genoa vittorioso contro Alessandria e Liguria. Quell’expo trattò non solo il tema dell’igiene, ma che quelli dell’economia del mare, del colonialismo, dei rapporti con le Americhe. Per quell’expo venne realizzata anche una monorotaia elettrica, novità assoluta per l’Italia. Lunga 2,2 km, correva dal molo Giano fino al ponte Bezzecca, all’altezza dell’attuale questura.
Nel marzo 2015 a Palazzo San Giorgio fu realizzata una prima mostra sull’Expo 2014, realizzata da Minella con materiale del suo libro, e visitata da ventimila persone. Il libro e la mostra hanno avuto il merito di mostrare una Genova sconosciuta agli stessi genovesi: una città pionieristica, protesa verso il futuro, audace, che la scenografia disegnata da Coppedé (l’architetto, tra l’altro, di Castello Mackenzie) ci mostra grandiosa e visionaria.
Oggi, con la seconda mostra sulla manifestazione del 1914, è stata presentata a Palazzo San Giorgio anche la seconda edizione del libro.
«Abbiamo capito – dichiara Minella a Liguria Business Journal – che c’era l’interesse dei cittadini e, insieme con Fondazione Ansaldo, Ansaldo Energia, Autorità di sistema portuale e Leonardo, abbiamo deciso di proporre una seconda edizione della mostra, con layout e materiale rinnovato. Anche perché la Genova di oggi non è più quella di qualche anno fa. Dopo il crollo di Ponte Morandi a Genova stanno concentrandosi risorse, energie, idee, progetti per la ripresa. E qualcosa è cambiato anche nel profondo della città. C’è voglia di crescere».
Su questo tema, la Genova che rinasce dopo Morandi, sono intervenuti, dopo l’introduzione di Raffaella Luglini, presidente della Fondazione Ansaldo, anche Giuseppe Zampini, amministratore delegato di Ansaldo Energia, Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di sistema del Mar Ligure Occidentale, e Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo.
«Sarebbe bellissimo – ha detto Signorini – organizzare a Genova un’altra, grande expo, riavere lo stesso coraggio che i genovesi hanno avuto nel 1914. Oggi Genova ha una centralità, una visibilità che fino a qualche anno fa non aveva. E ci sono le grandi opere, in costruzione o progettate, che cambieranno la città. Questa mostra è una vittoria del partito del fare contro quello del rimandare».
Zampini ha osservato che se oggi «la maggiore attenzione al tema della sicurezza e leggi e organismi che ritardano la gestione degli appalti renderebbero impossibile realizzare un’opera come del 1914 in così poco tempo» sarebbe bello trasmettere la voglia di crescere dei genovesi dopo Ponte Morandi con una grande expo sulla tecnologia.
«È importante – ha detto Profumo in videomessaggio – riguardare a quella esperienza e oggi ancor di più comprendere la portata dello slancio innovativo e pionieristico che i genovesi hanno saputo profondere nell’idearla e realizzarla. In questo momento Genova è chiamata a nuove sfide e ancora una volta sta reinventando il proprio ruolo e il proprio futuro, puntando sul rilancio del sistema dei trasporti e della logistica e diventando un punto di riferimento nel campo della digitalizzazione e della protezione delle infrastrutture critiche del territorio».