Crescono in Italia (e crescono a rilento anche in Liguria) le imprese che si possono fregiare della certificazione “bio”. Quasi 4.500 unità in più quelle agricole e ittiche da inizio anno, che portano a oltre 62 mila il totale complessivo delle imprese biologiche operanti in Italia (dati Unioncamere).
La mappa aggiornata delle imprese con certificazione biologica è il risultato dell’intesa tra Accredia, Unioncamere e InfoCamere, operativa dal 2017, che ha reso disponibili i dati dell’ente di certificazione attraverso le visure del Registro delle imprese delle Camere di Commercio.
In Liguria sono 405, valore in leggera crescita (erano 391 a dicembre 2017), ma ancora distante da quelli delle big della penisola, collocate soprattutto nel Sud: Sicilia e Calabria, rispettivamente con oltre 8.800 e 8.600 imprese biologiche, e Puglia, con più di 7 mila realtà. La nostra regione si colloca al penultimo posto in classifica, tra la Valle d’Aosta (49) e il Molise (439). L’incidenza di imprese bio ogni 10 mila realtà liguri è la più bassa d’Italia (25), alla pari di quella della Lombardia (che di aziende biologiche ne conta 2.371).
Il territorio più vivace è quello spezzino, che conta 131 realtà biologiche, seguito dalla provincia di Genova (108). Imperia e Savona contano, rispettivamente, 86 e 80 realtà bio.
Pesce, carne, legumi, verdure. Ma anche pasta, frutta secca, dolci, senza dimenticare le bollicine: la vocazione alla produzione rispettosa dell’ambiente ha conquistato negli ultimi anni una platea sempre più ampia di imprese. Delle 62.364 aziende certificate, rilevate a settembre scorso, 27 mila (il 43,5%) sono state accreditate dal sistema di certificazione nazionale solo negli ultimi quattro anni.
Bio, più trasparenza nel mercato: in Liguria 391 imprese certificate
L’84% opera direttamente nel settore agricolo, fattore da cui discende l’accentuata fragilità organizzativa di questi operatori: quasi 3 realtà su 4 (il 72,5% del totale) sono imprese individuali e il 9,8% società semplici. Soltanto l’8,4% ha una veste giuridica più “robusta” (tante sono le società a responsabilità limitata) e ancor meno (il 2,2) sono cooperative.
Il mondo dell’imprenditorialità bio si caratterizza poi per una marcata presenza di imprese femminili (le aziende guidate da donne sono il 28,7% del totale) e giovanili (11,4% la quota delle “under 35”). In entrambi i casi quote più elevate delle rispettive medie nazionali.