Il Pil della Liguria dal 2007 al 2016 è calato del 12,5%, un dato superiore persino a quelli di Sud e Isole (-10,7%). Quasi il doppio della media italiana (-6,8%). Non è migliore il tasso di crescita di Pil per abitante: -11,6%, anche se in questo caso non c’è troppa distanza dalla media italiana (-9,6%) e del Sud (-11,2%). Sono solo due tra i dati pubblicati nel corposo volume di confronto tra le economie regionali elaborato dalla Banca d’Italia.

A livello di variazioni percentuali sulle esportazioni, la Liguria è in controtendenza rispetto al resto d’Italia per quanto riguarda le variazioni del 2017 sul 2016: -0,6% in totale. Pesa il calo (-1,5%) nell’area dell’euro, il crollo del 18,1% sui Paesi europei ma non appartenenti all’Ue e anche il calo del 14,5% nei confronti di Africa/Oceania, anche se la performance dell’incremento del 131,6% nei confronti del Nord America è la migliore d’Italia. Nel primo semestre 2018 sono più i segni meno che i segni positivi sempre in ambito di esportazioni, anche in questo caso in controtendenza rispetto al Nord Ovest: un esempio? In calo del 19,6% nei confronti dei paesi extra Ue, contro un +2% della macro area.
Sul risparmio finanziario, il dato a dicembre 2017 per la Liguria è il meno incoraggiante d’Italia sulle variazioni dei conti correnti, che insieme ai depositi sono gli unici a crescere: solo +2,9%, fanalino di coda nazionale. Ultimo posto anche per la variazione a giugno 2018: +4,4%, contro una media nazionale del +7,1%. Calano in quasi tutte le regioni i titoli a custodia tra obbligazioni (-39,9% a giugno 2018) e titoli di stato italiani (-6,7%, un dato che è maggiormente in calo al Nord e al Centro, rispetto al Sud).

Per quanto riguarda i prestiti di banche e società finanziarie alle famiglie, la Liguria è in coda per la variazione percentuale a giugno 2018 rispetto alle altre regioni: solo Molise, Sicilia e Sardegna fanno peggio del 6,8% della Liguria per quanto riguarda il credito al consumo (che risulta in calo rispetto al +8% del dicembre 2017). Anche la variazione del totale dei prestiti vede la Liguria nelle retrovie con il +2,9% a giugno 2018 rispetto all’anno precedente: fanno peggio solo la provincia autonoma di Trento, le Marche, il Molise e la Sicilia.

Migliora il confronto sulla forza lavoro: nelle variazioni percentuali 2016-2017 la Liguria registrava il calo maggiore nazionale in agricoltura (-16%), mentre è seconda solo alla Calabria per incremento nell’industria in senso stretto (+9,4%). Le forze lavoro erano calate dell’1,4% (solo la Basilicata era peggio con il -2,7%). Le variazioni percentuali del primo semestre 2018 a confronto con il primo semestre 2017 sono meno tragiche: -3,1% in agricoltura, +8,6% nell’industria, -2% nelle costruzioni, +0,4% nei servizi, con un aumento di +8,8% delle persone in cerca di occupazione e un +2% delle forze di lavoro.
Per quanto riguarda la ripartizione territoriale del conto delle amministrazioni pubbliche, i valori medi pro capite del periodo 2014-2016 vedono la Liguria con un spesa primaria (ossia la spesa pubblica al netto degli interessi) di 13.334 euro a fronte di 12.615 euro di entrate, quindi con un residuo fiscale di -719 euro.