Riattivazione della linea ferroviaria Santa Limbania-Campasso, una free tax area virtuale, l’infermiere di comunità, più mezzi e personale per il corpo dei vigili del fuoco, il rinnovo della convenzione per l‘elisoccorso. E ancora, l’applicazione di telelavoro e smart working per le grandi aziende pubbliche e private del Ponente genovese e val Polcevera e nuove aree Amiu. Sono le sette proposte per l’emergenza Morandi che il gruppo consiliare Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria presenterà nella seduta del consiglio regionale di venerdì 28 settembre. Sette atti che contengono altrettanti provvedimenti «che non richiedono grossi interventi normativi, quindi velocemente applicabili», precisa il consigliere Francesco Battistini.
Ponte Morandi, in consiglio regionale arriva proposta di metropolitana Santa Limbania-Campasso
Si parte dal tema più spinoso, quello della mobilità, con la riconversione a mobilità urbana di una linea ferroviaria, in disuso dal 2002, che dalla stazione di Santa Limbania (zona Principe) potrebbe collegare la stazione metro Dinegro con il polo scolastico di Genova Sampierdarena e raggiungere il Campasso. Dal Campasso si potrebbe utilizzare il binario destinato al trasporto merci (oggi dismesso e coperto da sedime) che raggiunge direttamente la stazione di Genova Pontedecimo. Attualmente la linea è in parte priva di binari, buono lo stato di conservazione delle gallerie, visti i recenti interventi di ristrutturazione. «L’obiettivo è costituire subito un tavolo tecnico con Comune di Genova, Rfi, Metro Genova e Autorità portuale per sfruttare questo tracciato ferroviario – spiega il consigliere Giovanni Battista Pastorino – In questo modo si verrebbe a creare un sistema viario alternativo di emergenza per la val Polcevera».
Altra mozione, di carattere economico, è quella riguardante l’applicazione di una free tax area virtuale, con l’intenzione di restituire competitività a imprese ed esercizi commerciali danneggiati dal crollo, puntando sullo sgravio totale dell’Iva. Secondo i consiglieri, si tratta di un provvedimento potenzialmente attuabile, anche immediatamente, perché temporaneo e destinato a un’area delimitata: «Viene determinata l’anagrafica delle imprese sulla base dei dati ricavati dalla compilazione dei moduli già distribuiti nelle scorse settimane tra le imprese danneggiate – spiega Battistini – Da qui si può elaborare una free tax area, virtuale, in cui applicare uno sgravio dell’Iva che viene compensato dall’intervento economico di Autostrade per l’Italia, che diventa così debitore dell’imposta. Il vantaggio è immediato per consumatori, che hanno subito uno sconto sul prodotto o servizio acquistato, e per le imprese. Ma anche per lo Stato, perché trattandosi di una misura compensativa, non vi è aggravio sulle casse pubbliche».
La misura prevede prima di tutto un accordo tra Regione Liguria, Aspi, governo e associazioni di categoria, ma i consiglieri di Rete a Sinistra si sono già “portati avanti” con un progetto di vetrofania per pubblicizzare l’adesione all’iniziativa.
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Non è una novità la proposta su smart working e telelavoro, tema che Regione e Comune hanno già toccato, ma che molte grandi aziende tengono poco in considerazione: «Abbiamo appreso che Ericsson non vuole concedere il telelavoro e che anche Liguria Digitale è titubante a riguardo – commenta Pastorino – è invece opportuno incentivare le forme di lavoro agile, sulle quali in generale la nostra regione sconta un colpevole ritardo. Ma da questa situazione si può cogliere l’opportunità di recuperare terreno, a partire dalle società partecipate e poi, coordinandosi con Confindustria e altre associazioni datoriali, allargandosi anche alle altre grandi aziende che hanno sede nel ponente genovese».
Per quello che riguarda Amiu, la richiesta di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria nei confronti della giunta è quella di attivarsi per mantenere il servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti, compromesso in maniera consistente dopo il crollo del ponte. Le misure da attuarsi consistono nell’individuazione di aree-tampone funzionali e posizionamento di cassoni scarrabili per scarico dei mezzi. Inoltre, Pastorino sottolinea anche che «in questo momento ci sono zone a Genova in cui la raccolta differenziata è impossibile, pertanto l’obiettivo del 65% entro fine 2019 è fortemente compromesso. Ci auguriamo che la Regione ne tenga conto».
Al corpo dei Vigili del Fuoco sono dedicate ben due mozioni: la prima consiste nella richiesta di un intervento per garantire più personale e assicurare una maggior numero di mezzi, «vista la carente dotazione organica e strumentale nella nostra regione», sottolinea Pastorino. A ciò si aggiunge anche la richiesta di rinnovo della convenzione pubblica sul servizio di elisoccorso sanitario: «La convenzione è in scadenza il 31 dicembre 2018, ci auguriamo venga rinnovata – spiega Pastorino – Considerando anche che il costo, 1,8 milioni di euro contro i 14-15 che si spenderebbero con un servizio privato, permette di fornire una prestazione assolutamente efficiente».
Infine, una proposta per istituire la figura dell’infermiere di comunità, in una zona, come la val Polcevera, caratterizzata da una delle più alte percentuali di over 65 di Genova: «Le esperienze nelle altre regioni sono molto incoraggianti – sostiene Pastorino – e vista anche la difficoltà di raggiungere i maggiori ospedali cittadini per i residenti in val Polcevera, questa figura potrebbe collaborare con i medici di famiglia, le farmacie della zona, creando una rete ad hoc per le persone più fragili». L’idea è quella di partire con una fase sperimentale su un territorio circoscritto, quello più colpito dalla tragedia del ponte, per poi allargare il servizio: «Un rapporto stretto tra infermiere di comunità, medico di famiglia e presidio ospedaliero aumenterebbe anche la qualità dell’offerta sanitaria», sostiene Battistini. L’iniziativa aprirebbe le porte anche ad altre forme assistenziali, «come il cohousing, praticamente inesistente sul nostro territorio, ma che andrebbe assolutamente sfruttato», precisa Pastorino.