La Liguria ha prospettive infinite come opportunità per investimenti nel real estate e legati ai marina, deve però anche ripensare la gestione di tutto il sistema delle seconde case. Sono alcuni dei temi emersi dal convegno “Real estate e marine – opportunità per l’Italia” a cura di Duff & Phelps Reag.
Duff & Phelps è la società di consulenza che opera a livello globale all’insegna del «protect, restore and maximize value» nell’ambito della valutazione, corporate finance, investigation, controversie, sicurezza informatica, compliance, aggiornamenti normativi ed altre attività relative alla governance. Duff & Phelps lavora con clienti di diversi settori, mitigando i rischi per gli asset, le operations e le persone. Con l’acquisizione di Kroll, divisione di Duff & Phelps dal 2018, la Società ha oggi un organico di circa 3.500 professionisti in 28 paesi in tutto il mondo.
Oltre al waterfront di Levante, il progetto che coinvolge la città di Genova, ci sono due grosse aree oggetto di riqualificazione su cui sono in corso elaborazioni da parte dello studio Land (studio internazionale di architettura del paesaggio fondato nel 1990 a Milano), che in Liguria ha già collaborato per la realizzazione della pista ciclabile tra Sanremo e Ospedaletti: l’isola Palmaria e l’ex area industriale Piaggio a Finale Ligure.
«Per quanto riguarda la Palmaria – spiega Matteo Pedaso di Land – si è conclusa la fase di elaborazione degli scenari che verranno presentati agli stakeholder nelle prossime settimane. Dopo la cabina di regia regionale procederemo alla stesura del masterplan. Su Finale Ligure siamo in una fase ancora iniziale, Regione Liguria e soprintendenza ci stanno lavorando, si dovrà partire a breve con il piano attuativo».
Tra le ipotesi, per valorizzare l’isola, una scuola di vela, ma anche un albergo diffuso, mentre nelle aree ex Piaggio si pensa a una riqualificazione che tenga conto del vicino torrente (con la messa in sicurezza), spostando l’Aurelia per rendere la strada attuale una passeggiata che si integri nel waterfront.
Spazi che devono tornare a essere vissuti, questo il “filo rosso” che collega progetti e investimenti redditizi, che possono coinvolgere anche il commercio. Le speculazioni immobiliari non convengono più a nessuno, mentre un collegamento proficuo tra marina e aree circostanti, può fare la fortuna di un investimento e creare parecchio indotto.
Ogni cambiamento urbanistico va pensato con lungimiranza: «Occorre una progettualità a livello regionale – dice Simone Spreafico di Duff & Phelps – anche in termini di marketing territoriale e attrattività. Bisogna pensare qual è il target. Mi sento di consigliare non solo i turisti, ma gente che viene in Italia per starci dei periodi. Oggi la struttura immobiliare, urbana e ambientale, va studiata per chi la deve usufruire. Inoltre bisogna fare squadra tra i vari Comuni, non è pensabile che gli enti locali facciano tutto da soli».
Oggi, anche in Liguria, si cercano i capitali stranieri, ma secondo Spreafico non basta: «Gli investitori stranieri sono disposti a venire in contesti cittadini, mentre in quelli più turistici e più rischiosi a mio parere è opportuno l’impegno di capitali di casa nostra».