Oltre 100 chili di branzini sono stati sequestrati al mercato all’ingrosso del pesce di Genova dalla guardia costiera: spacciati per pescati nel Mediterraneo, provenivano invece da impianti di acquacoltura della Grecia.
Il blitz dei militari in collaborazione con la sezione commercio della Polizia locale e gli ispettori della Asl3 è scattato nella notte fra mercoledì e giovedì della scorsa settimana e ha permesso di sequestrare 100 chili di pesce e denunciare per frode in commercio tre responsabili di una nota ditta che vendeva il prodotto al mercato all’ingrosso di Ca’ de Pitta.
L’indagine che ha permesso di scoprire la frode è nata dai servizi di controllo svolti ogni notte al centro annonario della Valbisagno: gli investigatori si sono accorti che su alcune casse di branzini che giungevano a Genova a bordo di camion di ditte fornitrici venivano staccate le etichette che ne attestavano la provenienza dalla Grecia. Successivamente, il pesce veniva venduto a ristoranti e pescherie come proveniente dal mare Mediterraneo, a prezzi molto più elevati ma comunque inferiori a quelli di mercato, stracciando così la concorrenza. Ulteriori accertamenti hanno verificato la reale provenienza del pesce: centri di allevamento di acquacultura in Grecia.
I tre titolari sono stati denunciati, il prodotto (giudicato idoneo al consumo umano dai veterinari della Asl 3) è stato devoluto in beneficenza a un ente caritatevole, su disposizione dell’autorità giudiziaria.