Uffici e foresteria pronti, nei laboratori lavori ancora in corso: la nuova sede del Distretto ligure delle tecnologie marine, nell’ex ospedale militare marittimo Falcomatà, alla Spezia, dovrebbe essere ultimata entro l’anno. Nei suoi locali troveranno posto anche attività della Marina Militare, dell’Università di Genova e di Promostudi (Fondazione che gestisce il polo universitario spezzino dove si svolgono sei corsi di laurea dell’Università di Genova – Scuola Politecnica). Questi organismi potranno utilizzare i laboratori del Dltm, formando una vera e propria cittadella delle scienze e delle tecnologie marine.
Un complesso integrato che risponde alla mission del Distretto e alla strategia del suo presidente, Lorenzo Forcieri.
Senatore dal 1992 al 2006, nel biennio successivo sottosegretario alla Difesa con delega per la Marina Militare, poi presidente dell’Autorità portuale spezzina – dal 2009 al 2016 – Forcieri il Distretto lo ha ideato e fondato. E lo ha voluto alla Spezia. «La sua sede naturale – spiega – è qui. Lo esigono la nostra storia, la presenza di una base militare importante e di grandi industrie».
L’Arsenale, Fincantieri, Finmeccanica oggi Leonardo, Intermarine e altri cantieri e le migliaia di loro fornitori, in molti casi di alto livello tecnologico, hanno prodotto nel tempo un tessuto industriale hi-tech, attivo nel marittimo militare e civile, così qualificato da fare della Spezia la sede di “SeaFuture & maritime technologies”, hub di business e confronto tecnico-scientifico a cui l’anno scorso hanno partecipato oltre 110 aziende e 27 marine militari estere.
«Il Distretto – spiega Forcieri – rappresenta una risposta a una specifica esigenza: creare sinergie e mettere in rete le diverse realtà per favorire la crescita blu e lo sviluppo del territorio. Un punto d’incontro tra imprese piccole, medie e grandi, università e centri di ricerca. Ed è importante che Dltm e polo universitario stiano insieme anche fiscamente. Ci sono state altre ipotesi di collocazione di queste due realtà, poi ha prevalso quella dell’ex ospedale, una scelta strategica per la quale ho molto insistito e di cui sono oggi molto soddisfatto».
Nella nuova sede (quella attuale è in via delle Pianazze 74) condivisa Dltm, avrà un ruolo centrale, garantendo lo sviluppo di una rete ancora più strutturata con i corsi di laurea del Polo Marconi, anche grazie a laboratori di ricerca in comune.
Dltm è stato costituito nel luglio 2009 come società consortile a responsabilità limitata a maggioranza privata, sulla base di un accordo di programma quadro sottoscritto dalla Regione Liguria e dai ministeri dell’Istruzione, Università e Ricerca e dello Sviluppo Economico. Al comitato promotore, oltre alla Marina Militare, aderirono le più importanti realtà industriali presenti sul territorio ligure (Leonardo, Fincantieri, Intermarine, Termomeccanica, Mbda, Rina , Ids, Delta Progetti ), gli enti di ricerca, l’Università di Genova, la Camera di Commercio della Spezia e l’Autorità Portuale. Oggi sono oltre cento le aziende associate. Le pmi partecipano al Distretto attraverso il Consorzio Tecnomar
I compiti del distretto sono: rappresentare il punto di incontro tra domanda e offerta scientifica e tecnologica tra imprese e sistema della ricerca presenti sul territorio della Liguria, predisporsi come centro di sviluppo comune di attività ad alto contenuto tecnologico e come centro di trasferimento delle tecnologie al tessuto produttivo territoriale, con particolare attenzione alle pmi, implementare lo sviluppo del tessuto territoriale con la crescita della conoscenza e delle opportunità di formazione e lavoro, fornire supporto a start-up e spin-off ed essere nodo territoriale di network nazionali e internazionali nell’ambito delle tecnologie del mare.
«Nei primi anni di attività – ricorda il direttore amministrativo del Distretto Pierluigi Tivegna –abbiamo attivato più di 100 progetti per 100 milioni di euro, con ricadute economiche dirette sul territorio ligure. Dal 2009 il Dltm ha registrato una crescita costante, fino quasi al raddoppio della compagine sociale con nuovi ingressi di imprese e centri di ricerca. Oggi è ormai una realtà consolidata, che ha in corso importanti progetti di ricerca in grado di consentire significative ricadute tecnologiche innovative nella cantieristica navale, nella nautica da diporto, nei sistemi di sicurezza, marittima e portuale, nel monitoraggio e bonifica dell’ambiente marino. I suoi ambiti di pertinenza sono i sistemi navali per la cantieristica navale e diportistica, i sistemi navali per la difesa e la sicurezza, il monitoraggio, la bonifica e la sicurezza dell’ambiente marino».
Il Dltm è organizzato in tre macro-aree operative: ricerca, innovazione e formazione. La ricerca utilizza tre laboratori: Hpc Lab (High performance computing) per favorire l’accesso alle aziende, e in particolar modo allepmi, alle infrastrutture di calcolo di ultima generazione, offrendo servizi ad alto contenuto tecnologico al fine di incentivarne la crescita e lo sviluppo; Nave Lab, specializzato in misure, progettazione e simulazione avanzata per le imprese del settore nautico/navale; Mare Lab specializzato in monitoraggio ambientale e degli ecosistemi.
Le entrate annuali del Distretto sono sul milione di euro, ottenuto con parte dei finanziamenti dei progetti e con le quote versate dai soci privati.