L’Italia non farà passi indietro sulla vicenda Fincantieri-Stx ma un accordo tra italiani e francesi sulla cantieristica militare aprirebbe la strada a un forte polo europeo nella difesa, in grado di competere sui mercati internazionale. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Roberta Pinotti, questa mattina a Genova a margine della firma dell’accordo quadro tra ministro sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico.
«Mi auguro – ha detto Pinotti – che l’incontro tra il ministro Calenda e il ministro francese possa porrtare a dei passi avanti, che non trovi una strada chiusa ma condivido quanto hanno detto i ministri Calenda e Padoan: l’Italia non farà passi indietro, non è accettabile che ci sia stata una maggioranza coereana del 66 per cento e non si accetti una maggioranza italiana. Su questo non ci muoveremo di un millimetro, ma speriamo in bene».
La speranza, ha aggiunto il ministro è che «aprendo a un ragionamento più approfondito sulla parte miliare possa esserci un accordo complessivo». L’aggregazione industriale è necessaria per costruire una difesa europea e anche dal punto di vista operativo e delle missioni. «Abbiamo in Europa più di 150 sistemi d’arma, gli Usa ne hanno molto meno, anche da questo punto di vista bisogna lavorare in modo aggregato, quindi un grande polo della cantieristica navale in campo militare, con la possibilità di una connessione con la Germania, con la quale noi già costruiamo sommergibili, renderebbe questo polo forte e importante per la difesa europea e capace di competere sul campo internzionale con una autorevolezza di primissimo livello».
Sul piano operativo francesi e italiani finora hanno cooperato senza problemi, dichiara Angelo Fusco, direttore della divisione navi militari di Fincantieri. «Abbiamo avuto lunghe collaborazioni con la Francia – precisa Fusco – siamo al secondo programma che facciamo congiuntamente con i francesi, prima le cacciatorpediniere Orizzonte e ora le fregate Fremm, e la sintonia dal punto di vista produttivo, operativo, con i francesi c’è sempre stata e i programmi hamnno funzionato benissimo, altre cooperazioni future possono starci perché le due nazioni hanno capacità e livelli tecnologici equivalenti».