Apertura debole per le Borse europee, frenate dal rafforzamento dell’euro sul dollaro dopo le dichiarazioni del presidente della Bce Mario Draghi. Il numero uno della banca centrale europea ieri ha confermato gli attuali stimoli monetari, annunciando però che in autunno inizieranno probabilmente le discussioni sull’allentamento del quantitative easing. L’euro è risalito fino a 1,165 nei confronti del dollaro e a 130,4 sullo yen. Questa mattina in apertura l’Ftse 100 di Londra segna +0,09% a 7.494,66, a Parigi il Cac 40 -0,19% a 5.188,92 punti, a Francoforte il Dax -0,18% a 12.424,80 punti. A Piazza Affari alle 9.33 l’indice Ftse Italia All-Share registra 23.647,91 punti (-0,07%), Ftse Mib 21.427,80 (-0,05%).
Sul mercato obbligazionario prosegue la discesa dei rendimenti iniziata ieri con le dichiarazioni di Draghi. Il tasso del Btp si posiziona al 2,07%, in calo di altri 2 bp e lo spread con il Bund scende ancora a 156 punti base. Fra le materie prime resta poco mosso il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente in area 47 e 49,4 dollari al barile, mentre l’oro risale a 1.247 dollari l’oncia, tornando ai livelli di fine giugno, spinto dalla debolezza del dollaro.
Wall Street ha chiuso contrastata, il Dow Jones ha perso lo 0,13% a quota 21.611,78, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,08% a 6.390 punti.
Gli orientamentii della Bce hanno frenato anche i listini asiatici, Tokyo ha chiuso in flessione dello 0,22%, Hong Kong cede lo 0,12, Shanghai lo 0,13% e Sydney lo 0,67%. Positiva solo Seul, in progresso dello 0,34%.