Sono già 165 i Comuni che hanno aderito al Patto per il turismo con la Regione Liguria.
Oggi l’incontro conclusivo a Genova, in una sala delle Grida (al palazzo della Borsa) affollata di sindaci e rappresentanti di commercio ed enti parco. «Si tratta di uno strumento di governance – spiega l’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino – di regia del territorio, che consentirà di fare programmazione, visto che è stata decretata la fine della gestione turistica a livello provinciale». In sostanza chi aderisce avrà diritti e doveri: potrà accedere a fondi strategici, partecipare al progetto LiguriaWiFi senza alcuna spesa aggiuntiva, ma anche impegnarsi a comunicare eventi e manifestazioni, amplificare i messaggi sui social network con l’hashtag #lamialiguria, usare la tassa di soggiorno (nel caso il governo sblocchi la possibilità di aggiungere questo tributo e nel caso il sindaco decida di istituirla) per il 60% in interventi legati all’imprenditoria turistica locale, il restante 40% in migliorie comunque legate al settore turistico.
Per ora sono solo sei i Comuni in Liguria che hanno istituito la tassa di soggiorno prima che arrivasse l’obbligo di non introdurre nuovi tributi (e resteranno tali anche quest’anno, bisognerà attendere la legge di Stabilità 2018 per vedere se ci saranno novità): Genova, La Spezia, Savona, Framura, Riomaggiore e Sarzana.
Solo chi avrà firmato il Patto acquisirà la denominazione di “Comune turistico” e potrà applicare la tassa.
«Il Patto è una pietra miliare – aggiunge il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – per sfruttare l’onda lunga di una congiuntura favorevole per il turismo sul nostro territorio. Abbiamo perso troppe chance, vogliamo un lungo red carpet da Sarzana a Ventimiglia».
La vetustà di alcune strutture turistiche è un po’ il punto debole dell’accoglienza ligure, almeno secondo quanto emerge dai giudizi di chi viene in Liguria in vacanza, Berrino replica: «Nell’ambito del patto abbiamo investito 10 milioni nel 2017, 8,5 milioni saranno disponibili per imprenditori privati che vogliano apportare migliorie e innovazione».
Tra i punti in evidenza del patto anche la lotta all’abusivismo: «La tassa di soggiorno andrà applicata anche agli appartamenti ammobiliati a uso turistico, non solo alle strutture ricettive», sottolinea Berrino. Un punto è dedicato al turismo accessibile: «Doveroso pensare a chi ha difficoltà con le barriere architettoniche, ma è anche un’opportunità in più per promuovere i territori», dice l’assessore al Turismo.
Il Patto stimola a unire le forze: «Occorre fare squadra – racconta Berrino – per esempio sugli Iat, gli uffici di accoglienza turistica, per esempio un’intera valle può concentrarsi su una sede costiera che fa da richiamo per chi vorrà addentrarsi nell’entroterra».
«Un’azione sinergica, che mette a sistema tutti gli attori del turismo ligure, per poter rispondere alle diverse esigenze del turista moderno: non solo visitare luoghi di grande fascino, ma anche usufruire di servizi collaterali di qualità e vivere un’emozione a 360 gradi – commenta Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria – in questo quadro l’artigianato ligure, con oltre 6mila imprese potenzialmente interessate
dalla domanda turistica, non può che ricoprire un ruolo di primissimo piano nello sviluppo strategico del turismo sul nostro territorio».