Cociv, general contractor incaricato della progettazione e costruzione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano, precisa che “nel cantiere di Castagnola non ci sono pericoli per la salute dei lavoratori e dei cittadini. A tutela della salute dei lavoratori, come era già avvenuto nel cantiere di Cravasco, si è proceduto a fermare i lavori di scavo, dopo aver messo in sicurezza il fronte di avanzamento: è il primo passo nel momento in cui vengono rilevate concentrazioni di fibre di amianto in ambiente di lavoro superiori ai limiti previsti dalle procedure condivise con gli enti preposti (Asl e Arpa). Non si sono mai presentate, quindi, situazioni che potessero mettere in pericolo né i lavoratori né la popolazione, nonostante la presenza accertata al fronte di scavo di rocce contenenti fibre amiantifere in concentrazione inferiori al limiti di legge: lo stato rilevato dalle centraline nell’ambiente di vita esterno al cantiere è sempre stato inferiore ai limiti suggeriti dall’Organismo mondiale della sanità”.
La sospensione dei lavori “è dovuta alla necessità di implementare le misure impiantistiche di contenimento all’esposizione a fibre di amianto dei lavoratori: una volta ultimate, come è già accaduto a Cravasco, verranno riprese le lavorazioni mantenendo le attività di monitoraggio già in corso”.
Per il cantiere di Castagnola i risultati dei monitoraggi sono trasmessi, in tempo reale e in contemporanea, sul monitor installato presso il comune di Fraconalto e sui siti web del Commissario di governo e dell’Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico.