L’assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale commenta quanto accaduto ieri nell’imperiese, con il blitz della Guardia di Finanza (qui la notizia): «Ho già dato mandato al direttore generale della Asl 1 imperiese di svolgere ogni verifica e accertamento necessari per assumere immediatamente pesanti provvedimenti nei confronti del personale che risulti coinvolto. Questo scaldalo è solo una delle pesanti eredità della precedente giunta regionale di centrosinistra. Dalla precedente amministrazione ho ereditato un sistema in cui non era stato né previsto né tantomeno messo in atto alcuno strumento idoneo ed efficace di contrasto a eventuali ipotesi di illegalità».
Viale sottolinea di aver avviato una serie di azioni e interventi per attuare nel Sistema sanitario regionale delle linee guida predisposte dall’Autorità nazionale anti corruzione per eliminare i fattori di rischio (errata indicazione al paziente delle modalità e dei tempi di accesso alle prestazioni in regime assistenziale, trattamento più favorevole dei pazienti trattati in libera professione, svolgimento della libera professione in orario di servizio).
Gli obiettivi di mandato dati da Viale riguardano: la totale informatizzazione delle liste di attesa, la prenotazione di tutte le prestazioni attraverso Cup, l’aggiornamento periodico delle liste di attesa istituzionali, lo svolgimento della libera professione in strutture aziendali e l’obbligo di Pos nelle strutture dove si effettua la libera professione.
«Su quest’ultimo punto in particolare, il direttore della Asl 2 savonese Eugenio Porfido ha già avviato una rivoluzione per le visite intramoenia: in questi giorni il servizio di prenotazione è sospeso per consentire l’adeguamento del sistema di pagamento in modo che l’azienda sanitaria incassi il dovuto attraverso dispositivi Pos per poi stornare agli specialisti la percentuale spettante, riducendo così al minimo il rischio di ‘errore’ nella fatturazione delle prestazioni».
Entro la fine del 2017 si arriverà, secondo i piani della Regione, a un sistema di accesso alle prestazioni sanitarie «trasparente e omogeneo su tutto il territorio regionale. In questa direzione rientrano anche le priorità di azione indicate ai direttori generali per l’abbattimento delle liste di attesa
attraverso tre azioni: l’applicazione dei criteri di priorità in base alla valutazione clinica del paziente, coinvolgendo sia gli specialisti sia i medici di medicina generale, lo stanziamento di 500 mila euro per garantire risorse specifiche nei settori maggiormente critici, l’efficientamento di alcuni processi organizzativi aziendali».