«Saranno lacrime e sangue, ma cercheremo di contenere al massimo i disagi e di non far mancare nulla alle fasce più deboli, soffriranno principalmente tutti gli impegni finanziari più superflui». Così Silvano Montaldo, assessore al Bilancio del Comune di Savona, ha presentato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale deciso dalla nuova giunta.
Secondo i dati forniti da Montaldo è emerso, allo stato attuale, una previsione di squilibrio della gestione corrente di competenza pari a circa € 4.765.000 indicativamente distribuiti come segue: minori entrate correnti e da oneri di urbanizzazione 1.047.000 euro, maggiori spese correnti 3.718.000, totale 4.765.000 euro
«Occorre nuovamente ribadire – dichiara l’assessore – che le suddette spese sono in gran parte di natura obbligatoria e la loro mancata copertura determinerebbe un serio pregiudizio per l’attività dell’ente, il formarsi di debiti fuori bilancio e il rischio di contenzioso giudiziario».
Inoltre «occorrerà rivedere anche gli accantonamenti sui residui attivi per poste arretrate (Imu, Tari, Tasi e sanzioni) che paiono di dubbia esigibilità e il cui totale, al 31 dicembre 2015, ammontava a 28 milioni di euro e la cui riscossione si attesta al solo 30,26%».
«Ovviamente e onde evitare falsi allarmismi va detto che la crisi di liquidità è evidente, ma – sottolinea Montaldo – non tale da impedire all’ente di onorare stipendi, fornitori etc., quindi rassicurerei i dipendenti e fornitori, in quanto verranno tutti pagati regolarmente».
La situazione di crisi di liquidità è dipesa principalmente «dalla progressiva riduzione della contribuzione statale, dalla bassa percentuale di riscossione dei residui attivi e dalla crescente percentuale di pagamento dei residui passivi nel corso dell’ultimo triennio (totale complessivo del bilancio)».
«Per evitare che l’ente possa essere trascinato verso una situazione di dissesto – annuncia l’assessore – si è ritenuto di proporre al consiglio comunale una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, che prevede la possibilità di proporre “piano pluriennale di riequilibrio” finanziario della durata massima di dieci anni. Occorrerà rivedere interamente tutti i contratti in essere, i rapporti concessori, gli affidamenti e ricondurli alle risorse che oggi Savona si può permettere, senza con questo trascurare servizi essenziali a cui non si può e non si deve rinunciare quali: servizi sociali, sicurezza, sicurezza degli edifici pubblici e scuole, igiene urbana».
In merito alle entrate, «ci auguriamo di non dover ricorrere ad aumenti di Imu, Tasi, e addizionale comunale, ma occorrerà dare un giro di vite a quella fascia di evasione con una massiccia manovra di equità sociale; ovviamente una manovra sulle entrate sarà condizionata dai risultati del piano decennale».