Le sofferenze bancarie in Liguria sono in crescita costante dal 2011. È quanto emerge analizzando gli ultimi dati Banca d’Italia, diffusi dalla Camera di commercio di Genova, secondo i quali nel 2015 la zavorra delle sofferenze pesa complessivamente per oltre 3,57 miliardi di euro (al netto delle istituzioni finanziarie monetarie). Un dato in crescita del 13,3% rispetto ai 3,15 miliardi del 2014 e dei 2,6 miliardi del 2013. Nel 2011 erano ben al di sotto dei 2 miliardi.
La fetta più consistente, circa 1,2 miliardi, è relativa ai servizi (999 nel 2014, +22%). Crescita marcata anche nelle costruzioni, che registrano un +20% passando dai 612 milioni del 2014 agli attuali 736. Nell’industria i crediti deteriorati sono pari a 541 milioni (+4% rispetto all’anno precedente, quando toccavano i 520 milioni di euro).
Altra fetta consistente è quella riguardante le sofferenze riconducibili alle famiglie consumatrici (individui intesi come consumatori) e istituzioni private: secondo i dati Bankitalia queste ammontano a 679 milioni di euro in Liguria, 54 milioni in più rispetto al 2014 (+8,6%). Decisamente inferiore il debito delle famiglie produttrici (che comprende imprese individuali, società semplici e di fatto, produttrici di beni e servizi non finanziari), pari a 272 milioni, ma aumentato anch’esso di una dozzina di milioni di euro rispetto al 2014 (+4,6%).
Approfondendo l’analisi si nota che a pesare maggiormente sul piatto della bilancia sono le sofferenze genovesi, quasi 1,9 miliardi di euro, cresciute di quasi 200 milioni rispetto al 2014. Seguono La Spezia e Savona, rispettivamente con un monte crediti deteriorati di 666 e 656 milioni, mentre Imperia chiude a 364 milioni di euro.
Il fardello delle sofferenze bancarie pesa per 187 miliardi in Italia (sempre escludendo istituzioni finanziarie e monetarie). Il Nord Ovest pesa per quasi 53 miliardi sul totale, seguito dal centro (48,6 miliardi), il Nord Est (43 miliardi) e il Sud e isole (42,5 miliardi di euro).