Città sempre più “smart” e tecnologizzate, robot sempre più sicuri, economici e simili agli umani. Questo è lo scenario previsto dall’ammiraglio Harris Chan, Future systems&technology architect Singapore Mod, intervenuto questa mattina al seminario “Unmanned e robotica marina” nell’ambito di Seafuture and maritime technologies 2016 in corso alla Spezia.
Chan, che dirige una unità interforze addetta alla descrizione di possibili scenari tecnologici futuri, ha spiegato perché Singapore può offrire nuove prospettive nelle tecnologie globali.
«Singapore – ha detto l’ammiraglio – punta sullo sviluppo tecnologico e la robotizzazione a causa della sua dimensione territoriale e anche in seguito al calo demografico in atto, che comporta una riduzione del reclutamento nelle forze armate del 30% entro il 2030. Inoltre – ha aggiunto – nessun paese è sicuro dalla minaccia terroristica e Singapore si trova proprio nell’epicentro del Califfato che l’Isis vuole istituire nel Sud Est asiatico».
La piccola città-stato è interessata anche alla tecnologia spaziale, ha lanciato sei satelliti nel dicembre scorso e guarda con interesse alla possibilità di realizzare sistemi di lancio riutilizzabili e quindi meno costosi, a sistemi che superino alcuni attuali malfunzionamenti e alla nascita di satelliti modulari configurabili secondo le diverse esigenze.
Per quanto riguarda gli scenari mondiali futuri, in campo civile e militare, secondo Chan è in atto «una tendenza alla proliferazione delle smart cities dovuta all’aumento crescente dell’urbanizzazione. Le città devono diventare smart per ottimizzare le risorse e questo processo comporta l’utilizzo crescente di tecnologia e robotizzazione ma anche, di conseguenza, una crescente vulnerabilità agli attentati informatici. Nel complesso avremo robot sempre più sicuri, economici e simili agli umani».
È prevedibile «un aumento delle attività nello spazio grazie anche alla riduzione dei costi consentita dalla commercializzazione delle tecnologie. Lo spazio è la nuova frontiera, anche se le potenze già affermate nel settore potrebbero imporre normative per imporre restrizioni ai paesi emergenti».
Secondo Chan, Europa e Usa continueranno a essere leader nella tecnologia ma l‘Est si sta sviluppando in questo campo, anche per quanto riguarda gli armamenti, e può diventare una fonte alternativa di tecnologie, India e Cina sono in forte sviluppo economico e il Giappone ha un orientamento revisionista. In particolare, i paesi dell’Est possono specializzarsi in determinate nicchie tecnologiche, per esempio Giappone e Corea del Sud stanno sviluppando la robotica di terra.
Per abbattere i costi le industrie e i governi tenderanno sempre più a vendere all’estero le nuove tecnologie degli armamenti, assisteremo a un crescente trasferimento di armi ai paesi in via di sviluppo che porterà a un certo livellamento.
L’automazione e la robotica potranno permettere di sostituire i soldati con macchine nelle situazioni più pericolose e la tecnologia in generale sarà in grado migliorare le prestazioni delle forze armate per esempio realizzando caschi in grado di produrre stimoli nel sistema nervoso, o sistemi miniaturizzati da introdurre nel corpo per facilitare la rimarginazione delle ferite, o costruendo muletti robotici da utilizzare per il trasporto di oggetti su terreni accidentati. Si può anche ipotizzare la manipolazione genetica volta a migliorare le prestazioni dei militari.