Si chiama Salvatore Diaspro il candidato a 5 Stelle alle elezioni amministrative del prossimo 5 giugno. Fin dalla sua nascita, la sezione locale del Movimento ha sempre ottenuto buoni risultati; il più clamoroso è stata la vittoria alle ultime elezioni politiche, a seguito del quale sono entrati in Parlamento ben tre giovani deputati savonesi.
C’è qualcosa che le è piaciuto in questi anni di amministrazione del centro sinistra?
«Ho apprezzato l’iniziativa “Venti di partecipazione”, che abbiamo contribuito anche noi a sponsorizzare – risponde Diaspro – È stato un momento molto bello per la città: i cittadini hanno avuto un grande occasione di incontrarsi e confrontarsi, sono emerse molte idee. Peccato che poi non abbiano avuto alcun seguito concreto, per mancanza di fondi e volontà politica».
Cosa ne pensate del progetto del porticciolo turistico di Savona?
«Credo che un porto turistico più ampio sia una buona idea – continua – ma non se collegato all’ennesima speculazione edilizia. Ritengo non si debba fare alla Margonara ma a Miramare, dopo aver demolito lo scheletro delle antiche Funivie. E non posti barca di lusso, ma alla portata di chiunque».
In questi anni di amministrazione Pd sono state recuperate molte aree degradate della città, come antichi ruderi industriali, con il modello dell’investimento privato; ma spesso le operazioni si sono concluse con la nascita di edifici residenziali. Crede ci siano alternative a questa strategia?
«Questo modello – conclude Salvatore Diaspro – ha portato alla situazione attuale: Savona è una città di 60 mila abitanti con il doppio di unità abitative, quasi tutte vuote. Un modello alternativo è possibile tagliando gli sprechi e sfruttando i bandi europei; in questo modo si avrebbero i fondi per restituire davvero gli spazi degradati alla città e ai suoi abitanti. Penso ad aree verdi, parchi urbani. Ma per farlo serve un amministratore che sia davvero indipendente e la cui campagna non sia finanziata direttamente dai costruttori».