Fincantieri archivia col bilancio consolidato al 31 dicembre 2015 e il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 la più lunga crisi del settore, che ha colpito cantieri in tutto il mondo e ridotto drasticamente l ‘occupazione nel comparto.
I dati presentano: ordini acquisiti, record storico a 10.087 milioni di euro (5.639 milioni di euro al 31 dicembre 2014); carico di lavoro: record storico a 15.721 milioni di euro (9.814 milioni di euro al 31 dicembre 2014), con soft backlog a 3.000 milioni di euro (5.000 milioni al 31 dicembre 2014); ricavi: 4.183 milioni di euro (4.399 milioni di euro al 31 dicembre 2014); risultato d’esercizio di pertinenza del gruppo: negativo per 175 milioni di euro (positivo per 67 milioni di euro al 31 dicembre 2014), di cui 37 milioni di euro di perdita riconducibile al Gruppo Vard (che peraltro sconta, a livello consolidato, 41 milioni di euro di perdite su cambi non realizzate). Il risultato di pertinenza del gGruppo si attesta a -141 milioni di euro (+99 milioni al 31 dicembre 2014) senza gli effetti degli oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti.
L’ebitda è negativo per 26 milioni di euro (positivo per 297 milioni di euro al 31 dicembre 2014) di cui -23 milioni di euro del segmento Shipbuilding, -3 milioni di euro del segmento Offshore e +31 milioni di euro del segmento Sistemi, Componenti e Servizi. Il contributo del Gruppo VARD è positivo per 1 milione di euro. EBITDA margin consolidato negativo dello 0,6% (+6,8% al 31 dicembre 2014)
Posizione finanziaria netta e negativa per 438 milioni di euro (positiva per 44 milioni di euro al 31 dicembre 2014), riflette la dinamica tipica del capitale circolante a pochi mesi dalla consegna di ben 4 navi da crociera (nel primo semestre 2016). Construction loans consolidati pari a 1.103 milioni di euro di cui VARD pari a 983 milioni di euro. Indebitamento a breve pari a 263 milioni di euro di cui 87 milioni di euro riconducibili a Vard.
Il Piano Industriale 2016 – 20 prevede una crescita media annua dei ricavi di circa il 10% e una significativa copertura dei ricavi da programmi attuali, lettere di intenti, Moa e trattative in corso con elevate probabilità di finalizzazione (di cui ricavi cruise coperti per oltre il 90%).
Avviate importanti sinergie commerciali e produttive con Vard che sconta ancora gli effetti della crisi del settore Oil&Gas
Guidance 2016: previsti ricavi in aumento del 4-6% rispetto al 2015, Ebitda margin pari a circa il 5% e risultato netto positivo ante proventi e oneri straordinari.
Obiettivi a medio termine: prevista crescita dei ricavi fino al 50% tra il 2015 e il 2020 e aumento dell’Ebitda in tutti i segmenti di attività, anche grazie al crescente assorbimento dei costi fissi: Ebitda margin previsto in un range del 6-7% nel 2018 e del 7-8% nel 2020.
Fabbisogni finanziari coerenti con l’elevato carico di lavoro previsto nel periodo del Piano e sostenibili attraverso il ricorso al credito.
Significativa generazione di cassa dalla gestione operativa da utilizzare per investimenti, riduzione indebitamento e distribuzione dividendi.
Prevista distribuzione di dividendi a partire dall’utile 2017.
L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti è prevista in unica convocazione il 19 maggio
«Il Piano industriale 2016-2020, approvato oggi – ha detto l’a.d. Giuseppe Bono – si colloca a valle di un processo di ristrutturazione che ci ha consentito di mantenere il potenziale produttivo e progettuale necessario per sfruttare l’attuale boom del mercato crocieristico e le solide prospettive del settore militare e del segmento dei sistemi, componenti e servizi, subendo costi tutto sommato contenuti. Le azioni previste dal Piano, messe in atto da un management team estremamente determinato e coeso, consentiranno di aumentare i ricavi del 50% e di arrivare a un Ebitda margin del 7-8% a fine Piano e di conseguire, già nel 2016, un utile netto positivo, con la previsione di distribuire un dividendo a partire dall’utile 2017».