Che cosa vuol dire essere banca di prossimità e far parte del primo gruppo bancario europeo. Ce lo spiega il presidente di Carispezia Crédit Agricole, Andrea Corradino, che ha presentato il bilancio 2015 della banca. Un bilancio dove volano utili (27 milioni di euro, +27%) e impieghi (2,5 miliardi, +3%) e i proventi operativi netti ammontano a 152 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto al 2014.
Carispezia fa parte dal 2011 del gruppo Cariparma Crédit Agricole, che comprende anche Cariparma, Friuladria e business finanziari specializzati nel credito al consumo e, a sua volta, fa parte del gruppo Crédit Agricole, un colosso con più di 11.600 agenzie e 33,5 milioni di clienti soltanto nel settore delle banche di prossimità.
«Essere banca locale – dice Corradino – non può non essere coniugato con l’appartenenza a una grande gruppo, godere dei benefici, della solidità, dei prodotti, del rating del grande gruppo. Le persone, oggi vogliono mettere i loro risparmi in mani sicure, la solidità è essenziale. Questo non signiifca affatto rinunciare alla prossimità al cliente. Crédit Agricole è il più grande gruppo bancario europeo, quest’anno ha fatto 86 miliardi di utile, ma è fatto di caisses, di banche di prossimità, ha nel suo dna l’attenzione al territorio».
Carispezia oggi conta 94 punti vendita distribuiti nelle province della Spezia, di Massa Carrara, Genova, Savona e Imperia, per un totale di circa 700 dipendenti. È diventata banca regionale ma i suoi clienti non sono distribuiti in misura uniforme, nello spezzino costituiscono oltre il 50% del mercato, a Genova circa il 2,5%. «Intendiamo riequilibrare la nostra presenza – annuncia Corradino – ovviamente senza trascurare i mercati in cui siamo più forti, anzi, incrementandoli ancora ma guadagnando quote in quelli in cui siamo meno presenti».
Anche per ottenere questo obiettivo, e arrivare nell’arco di tre anni da 165.000 a 200.000 clienti, è stato elaborato un piano industriale che punta a innovare la gestione del reatil con un forte impegno nella digitalizzazione. Tecnologia e rapporto diretto con il cliente dovranno svilupparsi di pari passo, spiega il direttore generale, Carlo Piana.