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Tra il 2011 e il 2014 la Liguria è stata una delle Regioni in cui la spesa di parte capitale (gli investimenti) ha avuto variazioni percentuali molto positive insieme a Veneto, Toscana, Lazio e Puglia. È solo uno dei dati che emergono dall’analisi della Corte dei Conti sull’andamento della finanza regionale. Questa variazione positiva è stata causata soprattutto da investimenti concentrati nel settore sanitario.
In controtendenza nell’ambito della spesa in conto capitale, quella per investimenti fissi in beni immobili: da 13 milioni del 2013 la Liguria è scesa a 2 milioni nel 2014 (-84%), anche se, è necessario puntualizzare, la cifra di spesa nel 2011 e nel 2012 era più vicina a quest’ultima. È cresciuta invece quella per beni mobili (hardware, software, mezzi di trasporto, mobili, impianti eccetera): da 17 milioni nel 2011 si è arrivati a 29,5 nel 2014. Alta la percentuale di variazione per la spesa per partecipazioni azionarie: +230% rispetto al 2011 e +18.235% rispetto al 2013 passando da 3 mila a 504 mila euro.

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Prendendo in esame la spesa corrente, non considerando quella sanitaria, la Liguria è seconda in Italia dopo il Lazio per lo scostamento più elevato nel quadriennio 2011-2014: +60,05% (da 638 mila euro a oltre un miliardo). Nel dettaglio emerge che la spesa per acquisto di beni e servizi ha incidenza inferiore rispetto alla media nazionale (20,17% nel 2014): il 3,9%, seconda solo al Trentino Alto Adige, in cifre la Liguria ha speso circa 36 milioni sino al 2013 e 39 milioni nel 2014.
Entrando ancora di più nello specifico si nota che la Liguria (insieme a Veneto e Marche), mostra un andamento altalenante per quanto riguarda la spesa per contratti di servizio, assistenza informatica e altri servizi e ha un’incidenza maggiore al 12% (pari alla maggioranza del Nord Italia), mentre è la prima in Italia per quanto riguarda l’incremento percentuale della spesa per studi e consulenze, indagini e gettoni di presenza: +25,74% (931 mila euro) rispetto al 2011 (740 mila) e +60% rispetto al 2013 (580 mila). Altra impennata della spesa anche per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza: +146% nel quadriennio, nel 2011 era di 447 mila euro, nel 2014 è arrivata a 1,1 milioni. È invece calata la spesa per gli organi istituzionali: da 29 milioni nel 2011 ai 25 del 2014. Per quanto riguarda la formazione (corsi organizzati per terzi): dai 56 mila euro del 2011 si è passati ai mille nel 2013 e agli 8 mila nel 2014.

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Sul fronte delle entrate la Liguria ha il primato di aver richiesto e ottenuto tutte le anticipazioni di tesoreria possibili da parte dello Stato nelle quattro tranche tra il 2013 e il 2014: 267 milioni (di cui il 70% destinato alla sanità). Tali anticipazioni hanno riguardato i debiti pregressi al 31 dicembre 2013 e sono stati divisi in 79,5 milioni “non sanitari” e 187 milioni per la sanità. Le entrate da mutui, prestiti e altre operazioni creditizie sono state 49 milioni nel 2011, 60 nel 2012, 271 milioni nel 2013 e 77 milioni nel 2014.
Per quanto riguarda le entrate tributarie, la Liguria ha registrato dati altalenanti: nel 2011 3,3 miliardi, nel 2012 2,9 miliardi, l’impennata del 2013 a 4,2 miliardi e una nuova discesa nel 2014 a 3,3 miliardi.
In ogni caso la Regione ha rispettato il patto di stabilità 2014.
Per approfondire ecco il documento integrale: Corte dei conti, finanza regionale