Un coordinamento dei renziani liguri per superare le divisioni tra gli stessi seguaci del presidente del consiglio e poter proporre al Pd genovese e ligure una sintesi sui cui convergere. Sintesi unitaria, sì, ma fondata sul riformismo di Matteo Renzi. È questo l’obiettivo che i renziani di tutte le sfumature si sono dati nel corso della riunione che si è svolta ieri tra le 20.30 e le 23.30 al Bi.Bi.Service di via XX Settembre a Genova, presenti Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del partito, che ha dedicato la giornata agli incontri genovesi, e Roberta Pinotti, ministro della Difesa.
Dagli esponenti nazionali sono arrivate esortazioni all’unità. «Dobbiamo presentarci uniti come area e superare le divisioni – ha esordito Guerini – non possiamo ritornare al Pd del 2013”.
Sono d’accordo i liguri. «L’unità dei renziani liguri, al di là delle diverse sensibilità – dichiara Simone Regazzoni, esponente dell’area dei “nuovi renziani” – è la conditio sine qua non per portare sul territorio il riformismo renziano e rompere con l’impasse in cui il Pd si trova. Non è possibile che il partito proceda a due velocità, una a livello nazionale e una in Liguria. Il Pd ligure deve mettersi in movimento».
Il coordinamento, un organismo in cui il coordinatore sarà affiancato da rappresentanti provinciali, servirà a superare le divisioni interne. «Diventeranno superflue – prevede Regazzoni – le divisioni tra vecchi e nuovi e ogni altra articolazione. Potremo innescare un dibattito politico che porti il Pd ligure a una nuova unità, ottenuta non mettendo insieme vari pezzettini del partito ma attraverso una sintesi politica il più avanzata possibile attorno all’asse del riformismo renziano. Senza questo asse non c’è strategia politica in grado di rispondere al vero nodo che ci troviamo ad affrontare: la richiesta di innovazione e cesura che viene dalla società civile».
Ma l’unità tra renziani e non renziani non sembra imminente, richiede quanto meno un impegnativo lavoro politico. Guerini ieri, prima di partecipare alla riunione al Bi.Bi.Center, ha incontrato i segretari dei circoli genovesi. Critiche e manifestazioni di dissenso nei confronti del presidente del consiglio sono state esplicite e numerose, sulla legge finanziaria, su quella elettorale, sui rapporti tra Renzi e i sindacati.
«Chiariamo una cosa – dice Alessandro Terrile segretario provinciale – Guerini non ha trovato un partito ostile. Il governo Renzi è il nostro governo e va sostenuto. Di questo sono tutti consapevoli, nessuno lavora per il nemico, e il clima dell’incontro è stato sereno. Si sono avute, più che altro, richieste di chiarimento, di una discussione più approfondita su certi aspetti della legge finanziaria. E si è fatto presente che se la legge elettorale premia il partito e non la coalizione sarà più difficile stringere alleanze a livello locale, il clima nazionale non aiuta. Per facilitare il confronto sulla legge di stabilità il 20 novembre, nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi avremo un incontro pubblico con Filippo Taddei, responsabile economico del partito».