Si trova a Vado Ligure uno dei centri più moderni a livello mondiale per la lavorazione del miele “grezzo” nei fusti in arrivo dagli apicoltori. L’impianto, entrato in funzione nel giugno scorso, è stato commissionato da Matrunita Mediterranea, filiale del gruppo argentino Parodi Apicultura, e consente di trattare ogni giorno fino a 24 tonnellate di miele. «A Vado Ligure – spiega Santiago Herrero, a.d. di Matrunita Mediterranea – siamo presenti dal 2005 nel settore dell’import ed export del miele e dei suoi derivati, come cera d’api, propoli e pappa reale. Con questo nuovo investimento, abbiamo voluto consolidare la nostra presenza nel Mediterraneo e più in generale nel continente europeo. Possediamo impianti analoghi anche in Argentina, Cile, Uruguay e Brasile, ma questo è senza dubbio quello più moderno. Prossimamente ne realizzeremo un altro negli Stati Uniti».
Efficienza e un alto livello di automazione sono le caratteristiche principali del centro, che consentono di contenere i costi, principalmente di gestione e di personale, e di ridurre i tempi di lavorazione. «Si pensi – continua Herrero – che solo dal processo di pulizia delle tubature, da effettuare ogni volta che si cambia la qualità di miele da trattare, siamo in grado di recuperare circa 150 chili di prodotto rimasto nelle pareti». Il centro di Vado Ligure, inoltre, ha al suo interno anche un laboratorio per le analisi qualitative del miele lavorato, in modo tale da consegnare ai clienti (perlopiù confezionatori e industria alimentare, in modo particolare quella dolciaria) un prodotto omogeneo e dalle caratteristiche ottimali. Tra i controlli principali quelli che riguardano il colore, l’umidità (parametro molto importante in quanto ne condiziona la conservazione) e l’Hmf, sostanza che si forma con il trascorrere del tempo a causa dell’ossidazione del fruttosio e punto di riferimento per stabilire la bontà e la freschezza del miele. All’interno di Parodi Apicultura, Matrunita Mediterranea riveste senza dubbio un ruolo chiave con le sue sedi presenti in Germania, Romania, Spagna e Ucraina, come testimoniato anche dai numeri: «Dei 50 milioni di dollari fatturati ogni anno dal Gruppo – evidenzia Herrero – circa 20 milioni sono generati da Matrunita Mediterranea. Questo vuol dire che su 22 mila tonnellate di miele movimentato ogni anno da Parodi Apicoltura, quota pari al 5% del mercato mondiale, circa 7 mila tonnellate passano dai nostri stabilimenti. E di queste 7 mila tonnellate, mille sono miele italiano, pari al 10% della produzione nazionale».
Ma l’investimento dello scorso anno non è l’unico. Sono praticamente conclusi i lavori, del valore complessivo di 2 milioni di euro, per installare a Vado Ligure un macchinario in grado di abbattere la carica batterica del miele, grazie al quale sarà poi possibile fornire anche l’industria farmaceutica. Oltre alla sede ligure, Matrunita Mediterranea è presente in Piemonte con una struttura secondaria dedicata alla ricerca e sviluppo. In questa direzione, gli sforzi principali si sono concentrati sul miele in polvere, il cui vantaggio principale è una percentuale di umidità molto ridotta, circa il 3%. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto per l’industria dolciaria, grazie anche alla facilità con il quale è possibile miscelarlo con altri ingredienti in polvere e oli vegetali.
A BUENOS AIRES E RITORNO
Mele-Buenos Aires-Vado Ligure, ritorno alle origini. Sembra essere il titolo di un film o di un romanzo e invece è la storia che ha riportato nella loro terra, la Liguria, i pronipoti di un Parodi emigrato in Sudamerica a metà del diciannovesimo secolo. Era il 1851 quando Giovanni Battista Parodi, originario di Mele, alle spalle di Voltri, partì alla volta dell’Argentina alla ricerca di fortuna come molti altri connazionali. A Buenos Aires Giobatta, e poi i suoi figli e nipoti, hanno lentamente trovato la fortuna che cercavano. «All’inizio – racconta Santiago Herrero – le loro attività principali erano legate al commercio e al trasporto, soprattutto di mattoni per costruire le case. Con il passare del tempo, investirono anche in altri settori, tra cui l’agricoltura, l’allevamento e il legno».
Proprio la lavorazione del legno e l’apertura di una segheria sono alla base del successo ottenuto nel settore del miele negli anni a seguire. Nel 1994 venne avviata una linea per produrre le arnie delle api. Presto l’azienda iniziò a esportare i propri prodotti in tutto il mondo, grazie ai materiali impiegati e a un innovativo sistema di costruzione che consentiva di realizzare arnie molto versatili che ben si adattavano alle necessità di ogni area.
«All’inizio – ricorda Herrero – molti clienti pagavano le arnie con miele, propoli e altri prodotti frutto del lavoro delle api». E dalle arnie al miele e ai suoi derivati il passo è stato breve. Oggi, oltre che in Argentina, Parodi Apicultura è presente con le proprie filiali anche in Arabia Saudita, Brasile, Cile, Germania, Italia, Romania, Spagna, Stati Uniti, Ucraina e Uruguay, con fornitori e clienti provenienti da ogni continente, come sottolinea lo stesso Herrero: «A livello di Gruppo, commercializziamo più di trenta qualità di miele da Europa, Asia, Americhe, Oceania e Africa, anche se, a dire il vero, quello italiano rimane il migliore e il più richiesto. Per quanto riguarda gli acquirenti, oltre al vecchio continente, oggi vendiamo molto nei paesi arabi, soprattutto Nord Africa, in Giappone e in Cina, Paese prima fornitore e ora anche importatore». A condurre l’azienda vi sono Nelson Parodi, pronipote di Giovanni Battista, suo figlio Diego, a.d. di Parodi Apicultura, e i nipoti. Un legame con la Liguria che è rimasto immutato negli anni. Proprio per questo l’apertura della filiale di Vado Ligure è stata dettata non solo da esigenze di mercato ma anche affettive. «Senza dubbio è stata una scelta dettata dal cuore e dalle proprie origini – racconta Herrero – ma ha avuto anche un importante valore strategico. Per la sua posizione geografica». L’impegno del Gruppo non riguarda però solo il business del miele, ma anche il sociale. A Buenos Aires, nei pressi della segheria, nel tempo è sorto un intero quartiere chiamato proprio Nelson Parodi. Grazie alla Parodi Foundation, l’azienda sostiene direttamente lo sviluppo dell’area con finanziamenti per la realizzazione di scuole, farmacie e chiese e promuovendo nelle aree rurali l’arte dell’apicoltura. La stessa filosofia che ha portato la fondazione a investire in Africa, continente dalle potenzialità elevate ma carente dal punto di vista infrastrutturale e delle risorse economiche necessarie per avviare l’attività. «Anche il Liguria – ricorda Herrero – siamo al fianco di diverse associazioni rivolte al sociale. Tra queste Laltromare, cooperativa impegnata nel settore turistico- balneare affinché vengano abbattute le barriere di accesso alle persone con difficoltà motorie o disabili». La strada appariva segnata già 150 anni fa, da quel piccolo Comune dell’entroterra genovese il cui stemma raffigura proprio un alveare circondato da sei api con il motto “Ex melle mihi nomen”, ovvero “Dal miele il mio nome”.