Tredici uffici sparsi in tutta la Regione 5 a Genova, 4 a Imperia, 3 a Savona e uno alla Spezia e uno Spazio dedicato che si aggiunge agli altri sei a livello nazionale. La filatelia è una passione che fa ancora proseliti, anche se soffre di un inevitabile ricambio generazionale, e Poste Italiane lo ha capito. Il 10 luglio ha spento la sua prima candelina lo Spazio Filatelia di Genova e, pur nascendo in un momento comunque difficile per il collezionismo di francobolli, ha contribuito ad aumentare il numero dei collezionisti, così come ha agevolato la riduzione dell’età media degli appassionati di filatelia. Quello situato nello storico palazzo di piazza Dante 4 è l’ultima creatura in ordine di tempo. A poco più di un anno dall’apertura di Spazio Filatelia a Genova, è la direttrice Carla Amadei a tirare le somme del lavoro svolto: «non ci aspettavamo un tale successo – racconta Amadei – fin dal primo giorno l’affluenza dei clienti ha superato ogni nostra aspettativa e, soprattutto durante i giorni delle emissioni di nuovi francobolli, dobbiamo gestire una coda di collezionisti che si forma già dalle 8 del mattino».
I collezionisti genovesi, a detta delle dipendenti di Spazio Filatelia, si distinguono dai normali frequentatori degli uffici postali: «si tratta di una clientela molto educata, capace di aspettare pazientemente il proprio turno per molto tempo senza intralciare il lavoro delle colleghe. Non per questo, però, sono meno esigenti quando si parla delle loro collezioni». Per tutti i clienti “fissi” (200 persone circa solo per l’ufficio di piazza Dante), ovvero coloro che non perdono nemmeno un’emissione o un annullo postale, esiste un fascicolo con le indicazioni del singolo collezionista: solo un francobollo, serie intera con timbro, tessera plastificata, busta primo giorno, folder completo, striscia con quattro francobolli, eccetera. In sostanza per ogni collezionista esiste una raccolta a sé e questo fenomeno di specializzazione è stato certamente favorito anche dall’aumento del numero di emissioni. Ma per un numero che cresce, ne esiste un altro che cala, ovvero quello degli annulli filatelici, ovvero i timbri speciali che annullano la validità del francobollo applicato sulla corrispondenza. «Da una statistica dettagliata – spiega Guido Giovannone, presidente dell’Unione filatelica ligure – dal 2000 al 2013, sul numero di annulli emessi da Poste Italiane in Liguria, possiamo constatare che dopo il 2008 la media annuale è scesa da 70 a 50 unità. Queste cifre riguardano sia gli annulli gratuiti, cosiddetti a iniziativa, concessi alle associazioni federate, sia quelli privati a pagamento».
Gli annulli privati sono quelli richiesti da enti, associazioni, aziende o anche da semplici cittadini che desiderano celebrare un particolare anniversario con un francobollo a tema dedicato all’evento e il costo per l’organizzazione di un singolo annullo speciale oscilla fra i 400 e i 500 euro. A Genova il numero degli annulli è calato del 50% circa: prima del 2008 si organizzavano una trentina di annulli all’anno, mentre attualmente la cifra si ferma a 15.
Spazio filatelia vende circa 5-600 cartoline al mese (circa 15 mila in un anno) e in un anno ha veduto oltre un milione di francobolli (il cui costo varia da 1 centesimo a 3,6 euro). I francobolli più ricercati sono quello del Corriere dei piccoli del 2008 e il Natale laico del 2009.
UNIONE FILATELICA LIGURE
Gli appassionati si riuniscono nell’Unione filatelica ligure, che riunisce tutti i circoli filatelici presenti in Liguria, nata nel 1987 da un’idea dell’allora presidente del Circolo filatelico spotornese Gino Maglio e del socio Vittorio Canovi.
«L’intenzione – spiega Guido Giovannone, attuale presidente Ufl – era quella di dare vita a un’organizzazione regionale che consentisse a tutti i filatelisti di conoscersi, per dialogare, per scambiarsi idee e progetti e, ovviamente, francobolli. Inizialmente l’associazione contava 20 circoli, ma ben presto raggiunse 1400 soci iscritti». Nei primi anni Novanta nacquero diversi premi filatelici, come il Trofeo Liguria per i soci dei sodalizi aderenti, le mostre nazionali, patrocinate dalla Federazione nazionale, allestite a Spotorno e Sestri Levante e con la partecipazione di collezionisti regionali, nazionali e internazionali.
Di grande successo fu la creazione della “Giornata dello scambio” nata per fare incontrare i soci dei vari sodalizi aderenti all’Ufl, alternativamente nelle varie località liguri, sedi dei circoli, per uno scambio di materiali filatelici: «Purtroppo – commenta Giovannone – essendo le richieste superiori alle possibilità di presenza dell’Ufl, a partire dal 2002, si è deciso di limitare annualmente a tre occasioni le Giornate patrocinate: una nel Ponente, una al Centro e una a Levante».
Negli ultimi anni il settore filatelico ha subito un forte ridimensionamento, con inevitabili ripercussioni anche sulle attività dell’Ufl: «I sodalizi aderenti – spiega Giovannone – si sono notevolmente ridotti e oggi ne rappresentiamo una quindicina, ma con numero di soci sempre più ridotto.
Purtroppo non c’è ricambio generazionale per cui, man mano che i soci anziani ci lasciano rimane un inevitabile vuoto». E pensare che nelle vene del più grande collezionista filatelico di tutti i tempi scorreva sangue genovese: Filippo De Ferrari (1850-1917), era sì parigino, ma figlio dei duchi di Galliera Raffaele De Ferrari e Maria Brignole Sale, nobili di Genova. Un’altra figura ormai quasi scomparsa è quella del collezionista di francobolli di tutto il mondo che animava la “Giornata degli scambi” con l’affannosa ricerca di pezzi rari della sua “mancolista”, così come si sono ridotti i convegni commerciali annuali: a Savona non viene più organizzato alcun evento a causa di spese ormai insostenibili, mentre a Genova si riducono ogni anno gli spazi e le partecipazioni. «Va anche detto – sottolinea Giovannone – che il proliferare di aste e siti di vendita di francobolli on-line, a prezzi convenientissimi e ricevuti comodamente a casa, inducono i filatelici a non frequentare più i circoli e visitare meno i convegni».
Così è cambiata anche la figura del collezionista: da raccoglitore che frequentava i circoli e seguiva ogni emissione, a collezionista specializzato alla ricerca solo di materiale idoneo a completare la propria personalissima raccolta. Ma non è solo internet a minare la figura del collezionista filatelico: anche il cambiamento delle abitudini postali ha contribuito sensibilmente alla riduzione dell’uso dei francobolli. Su una tiratura che oscilla fra i 2 milioni e 700 mila pezzi e i 3 milioni, solo 1/3 dei francobolli emessi viene consumato per l’invio ordinario. Inoltre, su una corrispondenza nazionale di 5-6 miliardi di lettere, ormai solo 500 milioni di lettere vengono affrancate.
PROGETTO SCUOLA
Proprio per avvicinare qualche giovane alla filatelia, durante l’anno accademico 1999-2000 Poste Italiane ha dato vita al “Progetto Scuola”. In Liguria il progetto ha preso piede molto rapidamente e, in particolare a Genova, ha coinvolto quest’anno tre classi elementari: una IV e una V della scuola Enrico Fermi di Nervi e una IV della scuola Albero Generoso del Don Bosco di Sampierdarena. «I bambini della scuola di Nervi – racconta Luciano Maria, referente del progetto per il circolo filatelico La Lanterna – hanno disegnato un francobollo che è diventato oggetto di una cartolina e di un annullo speciale presentato al convegno commerciale annuale alla Fiera di Genova, lo scorso aprile». Il Progetto Scuola è un servizio che Poste Italiane offre gratuitamente ogni anno alle classi che ne fanno richiesta: i referenti filatelici dell’azienda organizzano un ciclo di quattro incontri di due ore ciascuno con il contributo dei circoli filatelici del territorio e offrono anche il materiale informativo didattico ai bambini.
Si tratta di un’iniziativa che a Genova, anche grazie all’apertura di Spazio Filatelia, ha contribuito a trasformare le abitudini collezionistiche dei bambini, come racconta una delle maestre coinvolte nel progetto: «Gli incontri con i referenti filatelici di Poste Italiane – spiega Cinzia Gandini – hanno scatenato una gara fra i miei alunni, che hanno spostato i loro interessi dalla raccolta di figurine a quella dei francobolli. Il progetto ci ha anche aiutati dal punto di vista didattico, perché grazie al francobollo abbiamo potuto toccare temi didattici che spaziano dalla storia, alla geografia, dall’arte al disegno».
PROGETTO CARCERI
Un’altra novità che riguarda la filatelia si sta facendo spazio proprio in queste settimane: si tratta del progetto “Filatelia nelle carceri”, nato per sostenere la riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Il 12 febbraio scorso è stato firmato un protocollo d’intesa a riguardo fra il ministero di Giustizia, il ministero dello Sviluppo Economico, Poste Italiane, la Federazione fra le Società filateliche italiane e l’Unione stampa filatelica italiana.
L’Unione filatelica ligure, in collaborazione con i referenti dei circoli filatelici, ha già preso contatti con il carcere di Genova Marassi e, anche grazie al contributo del presidio filatelico di Poste Italiane di Genova, stanno già nascendo i primi corsi di formazione per coloro che dovranno gestire la realizzazione del progetto.