Mancano otto giorni all’inizio di Genova Jeans e per ora, a parlarne, sono solo i media liguri in relazione alle polemiche che si sono scatenate attorno al costo ritenuto eccessivo da parte dell’opposizione in consiglio comunale. Avevamo riassunto qui la querelle. Ieri la “provocazione” di Ferruccio Sansa, consigliere regionale dell’omonima lista, di boicottare la kermesse non indossando jeans in quei giorni ha rinfrescato la “popolarità” della manifestazione che al momento sembra uscire molto poco dalla Liguria.
Almeno è quanto emerge da una rapida ricerca su Google nella sezione notizie. Ci siamo anche resi anonimi per evitare che la query fosse influenzata dal nostro abituale bacino di ricerca. I primi siti web che parlano di Genova Jeans fuori da Genova sono Milano Finanza Fashion (un articolo del 2 gennaio), ma in relazione ancora alla precedente data della manifestazione, in origine prevista a maggio.
La ricerca generica invece fa comparire un articolo nell’agenda di Rai Cultura nella terza pagina di Google, seguito, poco dopo, dal già citato MFFashion.
Prima articoli che al 99% si riferiscono appunto alla polemica tra maggioranza e minoranza.
Andando a controllare Google Trends al 24 agosto emerge proprio che l’attenzione sulla cinque giorni di iniziative per promuovere la paternità genovese del tessuto diventato popolarissimo ovunque è praticamente solo ligure. Non un bel biglietto da visita per una manifestazione promossa anche da Liguria International e che ha speso molto in comunicazione, a quanto pare.
L’andamento legato all’attualità, più che all’evento in sé, si nota ancora meglio con i dati dell’ultimo mese.
L’interesse per regione rende tutto più evidente
Non che ai Rolli Days vada molto meglio, per citare una manifestazione che è ben più nota e orgoglio di tanti genovesi:
Nessuna query associata alla ricerca “Genova Jeans”, rileva Google
Al di là della polemica gli organizzatori dovranno fare i conti alla fine, testando sul campo il risultato di questa campagna promozionale non solo turistica, ma anche commerciale, che coinvolge vie non sempre al centro della politica turistica cittadina. L’operazione di marketing territoriale non si può ridurre a un solo evento di cinque giorni in un anno, ma da qualche parte occorre cominciare. Il gioco varrà la candela? Solo se l’interesse supererà (almeno) i confini cittadini.