I temporali che questa mattina si sono abbattuti sullo spezzino non erano prevedibili con l’anticipo desiderato e hanno causato danni non tanto per la loro violenza quanto per la fragilità del territorio. Lo afferma una nota stampa emessa da Arpal, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure.
«I forti temporali che hanno interessato alcuni comuni del levante spezzino questa mattina fra le 5 e le 8 – si legge nel comunicato – sono il frutto di una convergenza localizzata, al confine con la Toscana, fra venti meridionali di sud est e sud ovest. La modellistica di ieri, e le conseguenti previsioni, indicavano la possibilità di rovesci moderati; tutti gli indici considerati non davano luogo all’emanazione dell’allerta per temporali, che scatta solo in presenza di alta probabilità di fenomeni forti. L’aumento dell’intensità dei venti da sud non era prevedibile, e ha portato 108 mm d’acqua in tre ore su Fornola, 87 mm a Sarzana, con picco orario da 56 mm».
«Una quantità d’acqua – precisa Arpal – certamente sufficiente a far saltare i piccoli canali, ma nemmeno confrontabile con le ultime alluvioni regionali: nel 2014 erano caduti in una sola ora 141 mm, e addirittura 181 mm nel 2011. Le celle temporalesche della prima mattinata rientrano pertanto nella categoria di fenomeni meteorologici che la scienza attualmente non può in alcun modo prevedere con l’anticipo che tutti vorremmo. Purtroppo quando interessano porzioni di territorio fragili, gli effetti al suolo sono considerevoli anche in presenza di eventi temporaleschi importanti, ma non eccezionali come quelli odierni».