Primo discorso, dopo il giuramento, di Silvia Salis, sindaca di Genova, in consiglio comunale.
«Sarò una sindaca di tutte e di tutti. Nessuno resterà indietro e le porte in Palazzo Tursi resteranno aperte, perché l’amministrazione comunale deve essere trasparente, vicina, accessibile. Ogni cittadino ha diritto di essere ascoltato e noi abbiamo il dovere di rispondere. Siamo qui per servire, per costruire non per dividere, per amare questa città ogni giorno».
Parla della parola rispetto, inserita oggi tra le prove della maturità: «Non possiamo chiedere ai nostri giovani di improntare la loro vita sul rispetto, se non siamo noi i primi ad avere rispetto per il nostro ruolo, i nostri incarichi, per la diversità e per gli altri. Io vi garantisco che servirò questa città col rispetto che dobbiamo alla nostra Costituzione, alle regole e al senso dello Stato. Oggi inizia un nuovo cammino, con coraggio, con energia, con umiltà e con l’amore che tutti noi abbiamo per Genova. Un cammino che faremo tutti insieme».
E poi: «Il nostro metodo sarà semplice: apertura, rispetto e concretezza. Ed è proprio perché crediamo in questi valori che non possiamo rimanere indifferenti di fronte alle notizie emerse nelle ultime 24 ore».
Il passaggio è legato all’inchiesta della procura sulla Polizia locale e sull’ex assessore Sergio Gambino, oggi seduto tra i banchi dell’opposizione (si è autosospeso da Fratelli d’Italia, ma non da consigliere comunale).
«Genova merita trasparenza e integrità istituzionale e chi ha responsabilità politiche non può girarsi dall’altra parte, trincerarsi dietro a un silenzio oppure dissociarsi. Genova ha scelto il cambiamento, anche per questo motivo, perché sentiva forte la necessità di voltare pagina per restituire dignità, credibilità e fiducia all’azione amministrativa. Noi onoreremo ogni giorno questa scelta con atti concreti, con comportamenti rigorosi all’altezza del mandato».
La sindaca ringrazia tutte le persone che hanno partecipato al voto, contribuendo a scrivere una nuova pagina per Genova, ma anche chi non l’ha scelta e chi è lontano dalla politica: «Spero di fargli cambiare idea nei prossimi anni perché ogni cittadina e ogni cittadino è parte della comunità che siamo e vogliamo costruire. Questo è un giorno che ci richiama al senso più profondo del servizio pubblico. Finisce il tempo della campagna elettorale e inizia quello della responsabilità e dell’impegno».
Si rivolge all’opposizione: «Il dialogo è il cuore della politica che vogliamo praticare, una politica che non divide, ma una politica che unisce, che costruisce. Una politica che torna a dare l’esempio nei toni, nei modi. Una politica che torni a farsi sentire nelle aule e non sui social. Anche le voci critiche, se mosse dall’amore per Genova, avranno ascolto in questa sede. Abbiamo bisogno del contributo di tutti, per questo accoglieremo con serietà e rispetto le idee e i suggerimenti che arriveranno anche dai gruppi dell’opposizione».
Ribadisce che le prime azioni della sua amministrazione saranno rivolte ai quartieri e ai municipi: «Più risorse e strumenti per chi vive e amministra i territori, perché la vicinanza tra istituzioni e cittadini è per noi essenziale».