Il 2024 è stato un anno di moderata crescita, che vede il consolidamento dei trend positivi osservati nel 2023, ma anche la persistenza di diverse criticità strutturali.
È questa la fotografia scattata dal Rapporto Ristorazione 2025 di Fipe – Confcommercio sul settore. Il rapporto annuale della Federazione dei Pubblici Esercizi è stato presentato nei giorni scorsi a Roma, alla presenza del Presidente Lino Enrico Stoppani, del Direttore del Centro Studi Luciano Sbraga e del Presidente dell’Inps Gabriele Fava.
I dati liguri e il focus sul savonese
In Liguria i consumi fuori casa delle famiglie nel 2024 sono valsi 2.699 milioni di euro, a fronte di un dato italiano che si attesta a 96.400 milioni di euro.
Per quanto riguarda il savonese, il 2024 si è chiuso con 2.805 imprese attive. In Liguria sono 12.146 e la nostra provincia è seconda solo a Genova (5.760), ma supera Imperia (1.865) e La Spezia (1.716).
Ad analizzare i dati è Carlo Maria Balzola, presidente savonese di Fipe Confcommercio:«Nella nostra provincia si registra fermento e, anche se le cessazioni superano le aperture, occorre fare un ragionamento diversificato per territori. In Valbormida, per esempio, notiamo vivacità e anche nella zona costiera c’è un discreto movimento con numerose imprese giovani. Bisogna evidenziare inoltre che la provincia di Savona è quella che crea il maggior numero di occupazione in regione Liguria, perché, a fronte di 15 mila occupati per 800 mila abitanti nell’area di Genova, il savonese ha quasi 8 mila lavoratori per 200 mila abitanti. In proporzione è un dato davvero importante che ci attesta come la provincia con maggior sviluppo per quanto riguarda la ristorazione».
Il presidente di Confcommercio Savona, Enrico Schiappapietra, rimarca: «I dati del rapporto ristorazione fotografano un settore in fermento, costantemente impegnato a fronteggiare i cambiamenti economici, le mode e le richieste dei clienti, garantendo qualità. Un dato, tra tanti, è di particolare importanza, l’occupazione: nonostante i quasi 8 mila occupati del savonese, questo è un settore che è alla costante ricerca di personale e che per questo può crescere ancora, offre posizioni stabili e qualificate. Ed è in questa direzione che abbiamo voluto andare, costituendo la nostra Confcommercio Academy, la casa della formazione di Confcommercio Savona: un progetto innovativo pensato per rendere ancora più efficace e coinvolgente l’offerta formativa destinata a imprese, professionisti e giovani del territorio».
Il quadro nazionale
Tra le principali evidenze che emergono dal Rapporto c’è la crescita del valore aggiunto a 59,3 miliardi di euro, dando continuità dunque al trend positivo che ha portato prima a recuperare e poi superare il livello pre-pandemia: rispetto al 2023 c’è stata una crescita in termini reali dell’1,4%.
In aumento anche i consumi, a oltre 96 miliardi di euro, +1,6% in termini reali sul 2023, ma ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia (-6%).
Nel 2024 si è attestato a 328mila il numero di imprese, in calo dell’1,2% sull’anno precedente. A mostrare la maggior contrazione sono i bar (-3,3%), come risultante della migrazione verso altri modelli di offerta (ristorazione) e delle crescenti difficoltà in cui si imbatte questo format.
Sullo sfondo un sentiment delle imprese che resta positivo anche per l’anno in corso, nonostante le turbolenze economiche in atto.
Sul versante dei prezzi, il 2024 si è chiuso con aumenti medi al di sopra del 3%, in forte calo rispetto al +5,8% del 2023, ma al di sopra del tasso di inflazione generale. Negli ultimi tre anni si registra un tasso di crescita dei prezzi del 14,6%, a fronte di un’inflazione generale del 15,4%.
Prosegue inoltre la propensione a investire da parte delle imprese: nel 2024 oltre il 40% ha effettuato almeno un investimento, per un valore complessivo stimato in 2 miliardi di euro.
Focus del Rapporto è stato il tema delle risorse umane: il 2024, infatti, è l’anno in cui si consolida ulteriormente il trend positivo dell’occupazione.
Nel 2024 sono 1,5 milioni gli occupati in bar, ristoranti, aziende di banqueting e mense, di cui oltre 1,1 milioni dipendenti. Rispetto al 2023 si registra un incremento complessivo di circa cinque punti percentuali mentre i lavoratori dipendenti sono cresciuti del 6,7%, pari, in valore assoluto, a 70mila unità.
Tuttavia, la crescita dell’occupazione non è accompagnata da un parallelo aumento della produttività, che anzi cala di mezzo punto percentuale rispetto al 2023 e soprattutto si mantiene ben al di sotto dei livelli di dieci anni fa.
Un dato che merita invece di essere segnalato riguarda la composizione della forza lavoro dipendente che, in un Paese segnato dal calo demografico e dall’invecchiamento della popolazione, ha il 39,7% di lavoratori under 30, che arriva al 61,8% considerando anche gli under 40. Tuttavia, la categoria che registra il maggior incremento è quella degli over 50 (+10% sul 2023) in linea con quanto sta avvenendo nel mercato del lavoro.
Persistono, infine, le difficoltà strutturali nel reperire personale, soprattutto qualificato: in questo versante, il mismatch tra domanda e offerta di competenze continua ad aumentare la sua forbice.