Ammonterà a 111,9 milioni la voce del disavanzo di bilancio sanitario della Regione Liguria nel 2024 che sarà coperto con la prima variazione di bilancio 2025 in corso di esame in commissione. Ma il “buco” reale, ovvero il disavanzo di gestione 2024 prodotto dai servizi sanitari pubblici è stimato in 19,2 milioni. Lo ha confermato questa mattina il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, rispondendo in aula a un’interrogazione del consigliere regionale del Pd, Andrea Orlando. Lo riporta l’Agenzia Dire.
La differenza tra le due cifre, ha spiegato il governatore, è dovuta a una serie di capitoli di spesa spostati tra il 2024 e il 2025: “50 milioni riguardano l’accantonamento per i rinnovi contrattuali spostati dal governo dal 2025 al 2024. Ci sono, poi, 8,7 milioni di accantonamento per l’Ucraina e 34 milioni di altri fondi vincolati per la sanità che sono stati spesi nel 2024 e per un errore amministrativo non sono stati impegnati, ma i soldi ci sono e verranno riportati nella variazione”.
Restano così i 19,2 milioni di disavanzo “operativo” considerato reale dalla giunta “che è anche la cifra che abbiamo comunicato al ministero se da qui al 30 aprile cambierà, non lo so, ma ieri in commissione è stata confermata questa cifra”.
“Sia ben chiaro – ha ribadito Bucci in aula – che non ci sarà alcuna riduzione di servizio né richieste di tagli del 20% da parte di nessuna azienda, checché ne dica il consigliere Gianni Pastorino nei suoi comunicati. Bisogna aumentare la produttività, non tagliare i costi. La differenza tra la falsità e la verità si vede in queste cose”.
Nella variazione di bilancio, ha spiegato il governatore “i 111,9 milioni saranno coperti con la precedente delibera di giunta che stanziava 62 milioni, più i fondi sanitari nazionali vincolati che sono 36,5 milioni (di cui 2,5 milioni già usati), più 14 milioni dal payback farmaceutico. Il totale fa 112,5 milioni, leggermente superiore ai 111,9 milioni”.
L’ex ministro Andrea Orlando ha rimarcato invece che “fino ad ora non c’è segno su un atto ufficiale che il buco sia solo di 19,2 milioni. Il popolo e la stampa si potranno fare un’idea sul perché, dopo mesi, questa carta non sia ancora stata prodotta, io me la sono già fatta. La trasmissione del sapere, fin dai tempi di Omero, avviene per via scritta, a maggior ragione nelle pratiche amministrative”.