In arrivo nel primo semestre dell’anno 60 milioni di euro per sostenere gli investimenti di enti e imprese liguri. Ha illustrato le dieci misure, a valere sul PR Fesr 2021-2027, il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana nel corso dell’evento organizzato dalla Regione Liguria al Palazzo della Borsa di Genova, con la collaborazione della Camera di commercio di Genova. Sei i bandi che verranno attivati in favore degli investimenti produttivi delle aziende, per un valore di 44 milioni di euro; tre per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili pubblico-privati, per un importo di 14 milioni di euro e uno, da 2 milioni di euro, nell’ambito della ricerca e sviluppo.
«Parliamo di soldi pubblici che abbiamo il dovere di far fruttare per far crescere la nostra economia, il nostro territorio – ha commentato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci – ed è per questo che mi piace sottolineare come Regione Liguria abbia già oggi mobilitato oltre il 40% dei 650 milioni di euro attribuiti alla programmazione Fesr nel settennato 2021-2027, nonostante per un anno e mezzo non siano stati approvati i regolamenti comunitari. Non vogliamo restituire soldi perché non siamo stati capaci di investirli bene. La Regione Liguria sta lavorando molto bene, e di ciò voglio ringraziare gli assessorati che si stanno occupando di queste materie e tutti gli uffici che hanno ottenuto un risultato confermato lo scorso dicembre anche dalla Commissione Europea, che ha certificato il raggiungimento di tutti i 29 target comunitari posti a metà programmazione».
Il cronoprogramma prevede che apriranno nel mese di febbraio i bandi da: 30 milioni per le imprese che corrispondono un incremento occupazionale a un investimento produttivo di almeno 200 mila euro (agevolazioni in parte a fondo perduto, in parte a finanziamento agevolato), 4 milioni per le cooperative e un milione per l’internazionalizzazione delle pmi.
A marzo verranno attivati 16 milioni di euro: 8 milioni per promuovere l’efficientamento energetico dei comuni sotto i 40 mila abitanti, anche attraverso la produzione di energia rinnovabile; 4 milioni per la riduzione dei consumi energetici delle quattro nuove aree interne liguri (area interna della Val Fontanabuona, dell’Imperiese, della Bormida Ligure e della Valle Scrivia); 2 milioni per la creazione d’impresa nei 21 comuni dell’area di crisi industriale complessa del Savonese e 2 milioni per la Space Economy. Ad aprile sarà la volta della misura a sostegno dell’economia circolare (5 milioni di euro) e delle comunità energetiche (2 milioni di euro), mentre a maggio aprirà la prima misura regionale dedicata alla reti di impresa (2 milioni di euro).
“Conoscere per tempo l’uscita delle misure regionali – ha spiegato Alessio Piana – spesso fa la differenza nel riuscire a cogliere le opportunità che, con i fondi comunitari, le amministrazioni andranno via via ad attivare. Con quest’ottica nasce la Road Map Bandi, lo strumento di pianificazione con cui la Regione Liguria intende indicare a enti e imprese le agevolazioni in arrivo nel breve e medio periodo. Sono dieci i bandi del Fesr che apriremo nel primo semestre dell’anno, per un importo complessivo di 60 milioni di euro e che hanno l’obiettivo di generare sul territorio almeno 100 milioni di euro di investimenti. Parliamo di misure che, primariamente, saranno capaci di stimolare nuova occupazione, migliorare le prestazioni energetiche del patrimonio pubblico-privato ligure e promuovere il recupero di materie prime inutilizzate nella catena del valore. Ma il nostro sostegno sarà anche orientato al mondo cooperativo, alla creazione d’impresa nell’area di crisi industriale complessa del Savonese, all’internazionalizzazione delle aziende e a misure, più innovative, legate alla space economy e alle reti di impresa. Un ricco ventaglio di possibilità che ci consentirà di continuare a sostenere concretamente la crescita del nostro sistema economico-produttivo».
L’assesso reregionale all’Energia e alle Aree di Crisi Complessa Paolo Ripamonti ha precisato che «Efficientamento energetico e sviluppo delle Aree di Crisi Complessa sono al centro dei nuovi bandi del PR Fesr 2021-2027, con 16 milioni di euro dedicati su un totale di 60 milioni di investimenti da parte di enti e imprese liguri. Grazie alla presentazione di oggi, in anticipo rispetto alla pubblicazione dei bandi, la Regione Liguria agevola e semplifica l’accessibilità ai bandi. Il percorso proseguirà in tutte e quattro le province liguri, garantendo un’illustrazione dettagliata delle possibilità di investimento. Con queste azioni, Regione Liguria conferma il proprio impegno nel sostenere il dialogo tra pubblico e privato e nell’adattare le strategie di sviluppo alle specificità di ogni territorio provinciale, favorendo una crescita equilibrata e sostenibile».
«E’ estremamente positivo – ha sottolineato Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria nel suo intervento al dibattito con le altre associazioni – che in questi bandi si metta in primo piano l’economia redistributiva: le cooperative sono impegnate da sempre per fare in modo che il loro margine venga rimesso in circolo sul territorio Noi non siamo per il localismo, abbiamo tra le nostre associate anche grandi imprese, le nostre cooperative generano circa un miliardo e mezzo di euro senza contare quello che le imprese di altre regioni producono in Liguria. Siamo invece per produrre ricchezza e reinvestirla nel territorio dove si agisce.
Non è un caso che proprio alcune settimane fa abbiamo presentato al presidente Bucci un progetto pionieristico per sviluppare in Liguria un modello di Economia Sociale applicando le raccomandazioni dell’Unione Europea.
Oggi abbiamo sentito tante volte la frase “ricaduta sul territorio”. Questi bandi, dove abbiamo peraltro 4 milioni di euro specificatamente dedicati all’impresa cooperativa, dimostrano che l’economia redistributiva sta diventando un tema centrale anche per le imprese private. Probabilmente l’unica modalità per opporsi all’idea di estrazione della ricchezza che stanno portando avanti alcune oligarchie mondiali. Ovviamente tutto questo aumenta le nostre responsabilità sul fronte della trasparenza e della lotta alle finte cooperative. Noi vigiliamo, ma abbiamo bisogno che lo facciamo tutti in tutte le fasi delle diverse filiere economiche».