In previsione della legge finanziaria, Agenti Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, torna a chiedere con forza al Governo l’adeguamento del tetto di deducibilità dell’auto.
«Siamo di fronte a un paradosso – afferma Alberto Petranzan, presidente di Agenti Fnaarc – ad agosto le immatricolazioni di autovetture sono calate del 16% rispetto all’agosto del 2023. Noi agenti siamo fra i maggiori clienti delle case automobilistiche perché l’auto è il nostro ufficio, un bene strumentale primario. Potremmo quindi alimentare il mercato automobilistico e favorire la transizione ecologica, ma siamo disincentivati negli acquisti da un tetto di deducibilità fiscale anacronistico».
Tetto di deducibilità fiscale dell’auto fermo dal 1986 con valori non più compatibili con prezzi del mercato di oggi (gli agenti hanno la possibilità di scaricare l’80% di 25.822 euro).
«Noi – prosegue Petranzan – non chiediamo vantaggi, ma un adeguamento fiscale ai parametri attuali di mercato permettendo così di poter acquistare auto sempre più sicure e anche confortevoli, in linea con le lunghe percorrenze che gli agenti sostengono».
L’agente e rappresentante di commercio percorre, con l’auto, in media 60.000 km all’anno. L’usura dell’autoveicolo è rapida con la necessità di sostituzioni nel breve periodo, anche prima dell’ammortamento.
Agenti Fnaarc da diverso tempo sensibilizza la politica, a partire dai governi, sulla necessità di adeguare la deducibilità fiscale dell’auto: con incontri e colloqui, lettere aperte, raccolte firme, coinvolgimento dei media su questo tema. Ed è attiva la mobilitazione Agenti Fnaarc con la campagna #piùdeducibilità.
«Auspichiamo che il Governo, in occasione della stesura della legge finanziaria, possa accogliere finalmente la nostra giusta richiesta di adeguamento dei massimali di deducibilità. Siamo pronti anche quest’anno a fare tutto il necessario per sensibilizzare il Governo su questa nostra problematica. In quest’assurdo paradosso – conclude Petranzan – le parti in causa siamo noi agenti, penalizzati nell’acquisto di un bene necessario e strumentale al nostro lavoro, e gli attori della filiera del mondo dell’auto che devono accrescere le immatricolazioni. Chiediamo perciò anche alla filiera automotive di aiutarci nel sostenere la nostra istanza».
L’appello si leva anche dal savonese, dove la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio di Confcommercio rappresenta 371 professionisti.
«Chiediamo solamente di poter viaggiare con mezzi più sicuri e performanti, potendo ammortizzare totalmente quanto investito – spiega il presidente provinciale Maurizio Terzi -. Il savonese ovviamente non fa eccezione dal quadro nazionale, anzi qui il problema legato alla deducibilità dell’auto va a sommarsi ad altre difficoltà: la disastrosa situazione stradale e autostradale, con continui cantieri, code e problemi che dilatano la giornata lavorativa e aumentano i costi. Il tutto gravato dagli ultimi eventi atmosferici. Come sempre siamo attenti alle esigenze delle aziende e della clientela, sacrificando aspetti personali o della categoria. Questo non è il primo appello o il primo grido di dolore che lanciamo: avevamo già fatto un’azione in occasione della precedente legge di bilancio. Non siamo stati ascoltati, tanto che il tetto di deducibilità fiscale dell’auto è fermo dal 1986, negli anni è stata fatta solo una corrispondenza tra gli importi in lire e in euro. Ora gli agenti savonesi si uniscono ai colleghi di tutta Italia e sono propensi a chiedere risposte, anche perché, nel frattempo le quotazioni continuano a salire».