L’impianto di acquacoltura sostenibile Aqua De Mâ è tra le imprese di settore che collaborano al progetto AQuaBioS, la fattoria del mare, coordinato da Ispra e finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2021-2027.
Il progetto coinvolge enti di ricerca italiani e francesi e aziende del settore con l’obiettivo di innovare le tecniche di acquacoltura incrementando la sostenibilità del sistema e diversificando le specie.
Aqua De Mâ si occupa dal 2000 di allevamento di branzini e orate al largo di Lavagna, nel golfo del Tigullio, tra Sestri Levante e Portofino e nel Golfo di Orosei in Sardegna. È la prima società del Nord Italia a svolgere integralmente il proprio ciclo di produzione in mare aperto per poter offrire pesci cresciuti in un ambiente naturale e con un ciclo di sviluppo e alimentazione del tutto simile a quello dei pesci selvatici.
Ad oggi la società è presente al largo di Lavagna con un allevamento che comprende 16 vasche e 8 vasche in Sardegna che garantiscono ai branzini e alle orate spazi di vita ottimali e il rispetto del loro ciclo vitale in un ambiente estremamente naturale. Per raggiungere un peso di 400 g le orate impiegano oltre 18 mesi di tempo.
Il partenariato transfrontaliero vede infatti la collaborazione, sotto la guida dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (capofila di progetto), del Centro di Ricerca Stella Mare dell’Università di Corsica Pasquale Paoli, dell’Istitut Océanographique Paul Ricard, dell’Agenzia di ricerca della Regione Sardegna Agris.
Due le aziende del settore coinvolte nel partenariato: oltre Aqua de Mâ, le attività del progetto verranno supportate dalla partecipazione della Cooperativa San Leopoldo, con sede a Grosseto, da anni impegnata sul territorio nel campo dell’acquacoltura sostenibile.
AQuaBioS si propone di sviluppare e testare nuovi protocolli per la produzione di plancton e l’accrescimento di organismi marini, migliorando l’alimentazione, la riproduzione e la crescita di specie di interesse commerciale, anche innovative. Questo approccio contribuirà a ridurre l’uso di farine di pesce contribuendo a diminuire lo sfruttamento delle risorse ittiche selvatiche, limitando così l’impatto ambientale e migliorando il benessere dei pesci allevati. Tra gli obiettivi del progetto anche il ripristino della biodiversità e la conservazione degli ecosistemi marini.
Attraverso la creazione di una rete tra centri di ricerca e imprese del settore, AQuaBioS sperimenterà metodologie avanzate che saranno applicate anche in aree marine protette e zone costiere nell’area transfrontaliera, coinvolgendo partner italiani e francesi prestigiosi e con il coordinamento dell’Ispra di Livorno. Centri di ricerca, università e agenzie regionali coinvolti nel progetto beneficeranno dei modelli sviluppati per finalità scientifiche, didattiche e di monitoraggio ambientale. Il progetto rappresenta un passo fondamentale verso un’acquacoltura sempre più sostenibile e responsabile, con benefici concreti per l’ambiente e le comunità locali.