Per il dopo Natale e anche per il dopo Santo Stefano. È un piatto in uso in molte famiglie per utilizzare i salumi avanzati nei due giorni di festa, in attesa di Capodanno. Nell’Oltrepò pavese per la ricetta di cui trattiamo oggi si impiega, insieme ad altri salumi, la lingua salmistrata, in Liguria non ci risulta, anche perché l’uso di questo salume da noi negli ultimi decenni si è rarefatto, la lingua salmistrata è rimasta popolare in Lombardia, Emilia, Friuli e Trentino, regioni in cui compare in diversi piatti, nei risotti, nelle insalate, e nella pasta. Un altro modo di condire la pasta con gli avanzi delle feste è molto semplice, prevede il sugo del lesso rifatto (vedi qui). La variante ligure di questo piatto, con il suo profumo di funghi, è particolarmente adatta a condire la pasta.
Comunque oggi pensiamo a come riciclare gli affettati. Adoperiamo prosciutto crudo, di San Daniele, di Parma, toscano o altro, vanno bene tutti, prosciutto cotto, e se ci sono anche pancetta (non affumicata), guanciale, lardo. Non la mortadella e gli insaccati.
Ingredienti: 320 grammi di pasta, preferibilmente tagliatelle o tagliolini all’uovo, 60 grammi di burro, 300 grammi di affettati vari, parmigiano grattugiato, pepe nero, sale.
Procedimento. Tagliate a strisce sottili gli affettati e fateli rosolare nel burro. Quando sono al punto giusto versateli con il loro burro sulla pasta cotta – come sempre ! – al dente, cospargete i piatti di abbondante parmigiano e, se vi piace, aggiungete pepe nero appena macinato, quindi portate in tavola. Senza dimenticare un Valpolcevera Rosso.
Placet experiri!