Il consigliere regionale del Gruppo Misto (Azione) Sergio Rossetti, il consigliere comunale e segretario di Savona di Azione Massimiliano Carpano e la consigliera comunale di Savona di Azione Adele Taramasso commentano la bocciatura arrivata da Eni sullo spostamento della nave rigassificatrice da Piombino a Vado Ligure.
Due giorni fa Eni ha formalizzato in audizione presso l’autorità per l’energia Arera la contrarietà a spostare l’impianto industriale e la Golar Tundra perché dopo tre anni che opera a Piombino bisognerebbe affrontare nuovi ingenti costi infrastrutturali che incidono sui costi per l’importazione di gas. «E chi pagherebbe due volte l’impianto? I cittadini tramite le bollette» scrivono in una nota.
«Malgrado i pareri contrari di Regione Toscana, comune di Piombino e del governo, appare evidente che lo spostamento a Vado determinerà che gli italiani finiranno per pagare le tasse per ridurre le loro stesse bollette, aumentate per motivi di consenso politico locale − dichiara Rossetti − già Snam lo aveva detto ed Eni indirettamente conferma che a Piombino sono già state fatte informalmente le verifiche previste dalla Via e che li non ci sono motivi tecnici che indicano a trasferire il rigassificatore».
«Il gas ha un prezzo di riferimento sia che venga importato via tubo sia liquefatto e poi rigassificato in un terminale − spiega Carpano − quindi se il costo di rigassificazione aumenta, perchè l’infrastruttura costa di più a causa del trasloco, l’operatore che importa gas liquido e poi lo rigassifica avrebbe meno margine di guadagno. Quindi l’operatore che opera sul metcato del gas chiede che i maggiori costi vengano “sterilizzati”, cioè pagati o dalla fiscalità generale oppure, come accade di solito, scaricati in bolletta. Alla fine pagano comunque gli italiani».
«Si capisce bene perché il commissario Toti voglia a tutti i costi soddisfare le aspettative del Governo Meloni, ma in un paese normale non si dovrebbe consentire lo sperpero del denaro dei cittadini − sostiene Taramasso − Azione è favorevole all’uso razionale di tutte le fonti energetiche senza pregiudizi, ma anche senza sprechi a danno degli Italiani. Razionali ma non fessi».
Secondo il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello «Toti ormai non ha più giustificazioni a cui appellarsi e rimane l’unico a volere un trasferimento che, stando alle parole di Viscardi, aumenterebbe anche i costi del gas, altro che servizio ai cittadini e al Paese»