L’inflazione nell’Eurozona secondo Eurostat è calata in ottobre in misura superiore alle previsioni, attestandosi a 2,9% dal 4,3% di settembre, con un pil del terzo trimestre sceso nell’area euro dello 0,1% dal +0,2% del secondo, mentre nel primo e nel quarto trimestre 2022 era rimasto stabile. Quanto all’Italia, l’Istat nella sua stima preliminare evidenzia un pil stabile a 0,7% (in linea con il secondo trimestre 2023), mentre crolla l’inflazione a +1,8% annuo, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%.
La frenata dell’inflazione europea rafforza l’ipotesi che la stretta monetaria stia ormai per esaurirsi e le borse hanno chiuso in rialzo. Milano segna +1,47%, Londra – 0,08%, Madrid -0,04%, Parigi +0,82%, Francoforte +0,5%. Spread sui 191 punti (variazione +0,28%, rendimento Btp 10 anni +4,71%, rendimento Bund 10 anni +2,81%).
A Piazza Affari brilla Amplifon (+4,96%), seguita da Bper (+3,68%), Stellantis (+3,29%), Diasorin (+2,95%). In calo Iveco (-1,17%) che risente del calo ordini della concorrente Caterpillar.
L’euro si indebolisce contro il dollaro a 1,0562 (da 1,0601 ieri in chiusura) ma sale rispetto allo yen a 160,06 (158,22), mentre il rapporto tra il dollaro e la divisa europea si attesta a 151,53 (149,14), al massimo da oltre un anno.
Il gas cala a 47,7 euro al MWh (-10%), il petrolio è in leggero rialzo: il Wti di dicembre passa di mano a 82,6 dollari al barile (+0,3%), il Brent stesso mese a 87,8 dollari (+0,4 per cento)