È stato presentato nella mattinata di ieri, lunedì 18 settembre, presso la sede genovese di Coldiretti Liguria il progetto “Old basil“, iniziativa promossa dal Consorzio di Tutela del basilico genovese dop e da Coldiretti Genova con il fine di recuperare antiche varietà vegetali di basilico nell’ambito della Misura 10.2 del Psr 2014-2020 della Liguria.
«Il progetto in questione – spiegano Luca Dalpian, Stefano Bruzzone e Paolo Campocci, rispettivamente presidente, vicepresidente e direttore di Coldiretti Genova – mira al recupero di 8 antiche varietà autoctone di basilico e, più precisamente, nella definizione puntuale delle relative caratteristiche, nel rinnovare e incrementare la dotazione di semi di ciascuna selezione, nel risanare le sementi da eventuali infezioni di Fusarium oxysporum sp. basilicum e da altri patogeni trasmissibili per seme, come ad esempio la Peronospora belbahrii, e infine garantirne la protezione e conservazione del germoplasma».
Dal punto di vista pratico, la conservazione in situ sarà garantita dalle aziende agricole, che realizzeranno uno o più nuclei di moltiplicazione della semente diventando così dei veri e propri “custodi” della biodiversità, così come auspicato, definito e previsto dalla Legge 195/2015 – GU 288 del 11/12/2015 – Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, mentre quella ex situ sarà effettuata dal Cersaa, che ha un’esperienza più che trentennale in tale ambito.
Le sementi antiche oggetto del progetto – le cui più meritevoli potranno essere iscritte nell’anagrafe regionale e nazionale dei pat (prodotti agroalimentali tradizionali) – andranno in questo modo ad ampliare e completare il tema della valorizzazione delle caratteristiche territoriali già tutelato dal marchio dop. Con questo progetto, infatti, si intende mettere a disposizione, anche delle aziende sementiere, materiale genetico di partenza che, se utilizzato per la produzione di sementi commerciali, rappresenti in modo valido uno dei tre elementi indispensabili alle produzioni dop.
Le aziende agricole coinvolte nel progetto – vale a dire le genovesi Serre sul Mare, Ratto Francesco e Casotti Roberto – costituiscono, insieme ai partner istituzionali (Coldiretti Genova, il Consorzio di Tutela del basilico genovese dop ed il Cersaa) e attraverso la fattiva collaborazione del dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita dell’Università degli Studi di Genova, il primo nucleo operativo di riferimento, da implementare con la divulgazione delle attività e dei risultati attesi a tutte le aziende agricole potenzialmente interessate.