Perché il sistema delle manovre ferroviarie nel porto di Genova torni a funzionare e i traffici a salire, “la società che gestisce il servizio di manovra ferroviaria deve tornare a essere una società partecipata, così come è stato sino ai primi anni 2000, quando, guarda caso, si facevano veramente i traffici su ferro, finché una scelta sbagliata e scellerata ha determinato un danno che porto e città stanno pagando da più di vent’anni”. È quanto affermano in una lettera aperta alla società Rsa Fuorimuro, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Uil.
Secondo i sindacati “è chiaro ormai a tutti che non è il costo del personale a determinare l’aumento od il calo dei traffici, in realtà sono le scelte fatte nelle sedi politiche e commerciali a fare la differenza e che, almeno in questi ultimi dieci anni, ha visto un utilizzo marginale del trasporto su ferro rispetto ad altre modalità; da sempre abbiamo sostenuto, ed i fatti in questi anni ci danno evidente ragione, che tutti gli attori in campo, sia pubblici che privati, dovrebbero attuare scelte diverse rispetto alle attuali, facendo sistema tra di loro invece di perdersi in interessi di bottega o facendosi concorrenza sul costo del lavoro; infine, la scelta che riteniamo più importante, quella del ruolo di AdSP”.
“Ci fa piacere constatare – prosegue la nota – che accreditati presidenti di importanti AdSP abbiano rilanciato un tema sul quale noi ci siamo battuti e continueremo a farlo. Siamo convinti che per far sì che nel quadro difficile sopra descritto il sistema torni finalmente a funzionare e i traffici a salire, la società che gestisce il servizio di manovra ferroviaria deve tornare ad essere una società partecipata, così come è stato sino ai primi anni 2000, quando, guarda caso, si facevano veramente i traffici su ferro, finché una scelta sbagliata e scellerata ha determinato un danno che porto e città stanno pagando da più di vent’anni”.