Hanno chiuso in rosso le Borse europee, ancora depresse dall’incognita del debito pubblico Usa e dalla tensione tra Washington e Pechino sulla questione dei chip. Inoltre i dati Usa su pil del primo trimestre fanno temere nuovi interventi della Fed sull’inflazione nei prossimi mesi. Milano segna -0,44%, Londra -0,74%, Madrid -0,52%, Parigi -0,33%, Francoforte -0,31%.
Spread sui 186 punti (variazione -0,39%, rendimento Btp 10 anni +4,35%, rendimento Bund 10 anni +2,49%)
A Piazza Affari gli energetici hanno trascinato in basso il listino principale, con -3,6% Tenaris, -2,93% Saipem, -2,41% Eni, 2,62 Erg e dalle utility con -1,92% Snam, -1,87% Italgas. In ribasso anche Tim (-2,4%) e Pirelli (-1,4%). Positivo il comparto dei bancari, con in testa al Mib Unicredit (+1,98%), seguita da migliore Fineco (+1,91%).
Petrolio in netto calo dopo che il vicepremier russo Novak ha escluso le ipotesi di nuovi tagli della produzione Opec+ a giugno e anche in seguito ai realizzi dopo tre giorni di rialzo. Il Wti luglio perde oltre il 2% a 72,58 dollari al barile, il Brent luglio arretra del 2% a 76,4 dollari al barile. Gas naturale in forte ribasso a 25 euro al megawattora (-8%) ad Amsterdam.
Il cambio tra euro e dollaro è ai minimi da due mesi a 1,0721.