Un investimento di 307 milioni di cui 280 di Msc e 27 di contributo pubblico per l’ampliamento di calata Bettolo nel porto di Genova. Fine lavori prevista nell’autunno del 2024 per la prima metà del Terminal ed entro l’inizio del 2026 per l’intera superfice dell’impianto.
Oggi la simbolica posa della prima pietra (in realtà uno scavo) di quello che consentirà a Msc di portare a Genova navi molto più grandi quando si completerà la nuova diga foranea. Una volta ultimati i lavori sulla prima parte del Terminal, si passerà alla seconda metà (quella operativa nel 2022 ha movimentato 150 mila teu), arrivando a una capacità fra i 600 e gli 800 mila teu.
L’intervento si colloca all’interno di un vasto piano di opere infrastrutturali che stanno cambiando il profilo, l’operatività e l’accessibilità del porto.
«Il superamento del porto a pettine − spiega il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini − con il riempimento dei moli, consentirà di lavorare le grandi navi porta container in poco tempo». I piani dell’Adsp prevedono il “tombamento” di calata Giaccone, Concenter e Inglese. Sul riempimento, in verità, occorrerà capire come conciliare le prescrizioni del ministero dei Beni Culturali a tutela della Lanterna che chiedono il mantenimento di almeno una porzione di specchio acqueo che consenta l’approdo di un battello in corrispondenza della banchina e l’agevolazione della connessione della Lanterna e del polo culturale tramite la predisposizione di un collegamento marittimo tra il Porto Antico e il Terminal Traghetti. Il riempimento delle calate Giaccone e Inglese, in sostanza, chiuderebbe in modo definitivo il potenziale sbocco sul mare della Lanterna e la possibilità di restituire a Sampierdarena il suo approdo. «Abbiamo un piano di valorizzazione del parco della Lanterna, della passeggiata, della Compagnia Pietro Chiesa per rinforzare il legame con città. Sappiamo che uno degli elementi è il rapporto della Lanterna con l’acqua. Di sicuro il progetto subirà una variante», afferma Signorini.
L’intervento su Bettolo, aggiudicato all’impresa Carlo Agnese spa per un valore di oltre 10 milioni di euro, consentirà di raggiungere la piena capacità operativa del terminal, attraverso la realizzazione della rete di sottoservizi, delle vie di corsa per l’installazione di nuove gru, delle fondazioni per torri faro e reefers racks e delle pavimentazioni che saranno diversificate in funzione della portanza e delle destinazioni d’uso. Il presidente Pierfrancesco Agnese dice: «È in corso la progettazione esecutiva che entro un mese sarà approvata, ma noi saremo già operativi. Con Msc ci siamo capiti subito per eliminare tempi morti e sovrapposizioni». Prevista la realizzazione dei binari per le vie di corsa delle gru a servizio del terminal, la pavimentazione del grande piazzale (60 mila mq), i cavidotti, i sistemi di drenaggio e tutti i sottoservizi.
La pianificazione delle fasi di cantiere è stata concordata con Bettolo Genoa Mediterranean Gateway per non interferire con l’operatività del terminal che proseguirà le proprie attività per tutta la durata del cantiere.
L’opera si integrerà con ii lavori di riassetto della viabilità stradale di collegamento con il Terminal, il potenziamento dei parchi ferroviari e dei collegamenti di ultimo miglio del Nodo Genova Campasso – Terzo Valico, la riconfigurazione dei profili di Calata Olii Minerali, dall’altro dalla costruzione della nuova Diga Foranea la cui posa della prima pietra è prevista e il prossimo 4 maggio 2023.
Paolo Emilio Signorini aggiunge: «L’avvio dei lavori su Calata Bettolo oggi e la posa della prima pietra della nuova Diga Foranea il 4 maggio segnano un momento storico per il futuro del porto e della città di Genova, con la transizione alla nuova “banchina lunga”, in linea con i layout dei porti moderni dove attraccano navi sempre più grandi con tempi di imbarco sbarco delle merce molto stringenti. Grazie agli interventi infrastrutturali in atto, i principali operatori mondiali dello shipping stanno rafforzando la loro presenza nel nostro sistema portuale, a cominciare da Msc che investe stabilmente e porta traffico crescente a Genova».
Soren Toft, ceo di Msc Mediterranean Shipping Company, evidenzia: «Il Porto di Genova e l’Italia hanno un ruolo strategico per il Gruppo Msc, sia sul fronte della crescita dei traffici sia a livello logistico e dei servizi ad esso correlati. L’investimento di 280 milioni di euro che si affianca a quello sostenuto dal pubblico per sostenere i lavori infrastrutturali a Calata Bettolo va proprio in questa direzione. Bettolo diventerà un terminal all’avanguardia capace di ospitare alcune delle navi più moderne e grandi al mondo». Il gruppo italo-svizzero guidato da Gianluigi Aponte sta attuando una «visione a lunghissimo termine − riconosce Toft − oltre all’investimento che riguarda calata Bettolo lavoriamo anche per tutti i servizi per l’hinterland, sarà necessario poter fare qualcosa per lo sviluppo e la logistica. Non c’è dubbio che completato questo lavoro i servizi saranno rivolti a un’area molto più ampia. Il mercato c’è e speriamo che i consumatori italiani ci siano e rispondano. I volumi sono destinati ad aumentare e l’obiettivo è attrarre volumi e lavoro qui rispetto ad altre aree d’Europa».
Msc ha dimostrato di puntare sulla Liguria anche con la linea partita a marzo per i collegamenti tra i porti dell’Asia e i porti del Mediterraneo: partenza e ritorno a Shanghai, includerà da marzo i porti di Ningbo, Yantian, Singapore, Ashdod (in Israele), Napoli, La Spezia, Genova, Fos sur Mer, Gioia Tauro, King Abdullah e Singapore.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sostiene: «Queste opere cambieranno la faccia del porto di Genova, rendendolo molto più operativo e performante nel panorama portuale non solo del Mediterraneo. Genova diventa sempre più competitiva, un bene non solo per la città e la regione nel suo complesso, ma per tutte le imprese del Nord Ovest che si servono del nostro sistema di logistica».
Il sindaco Marco Bucci commenta: «Vogliamo che Genova possa attrezzarsi per ospitare grandi navi container e non solo grandi navi crociere, siamo nel cammino che ci porta ad avere un porto competitivo nel mondo e il primo porto del Mediterraneo. Saranno cinque anni difficili per i vari cantieri che apriremo, ma come si dice “ora o mai più”. Sono dieci i miliardi investiti tra porto e Città Metropolitana».