«La riforma delle professioni turistiche, attesa da ormai troppi anni, è una priorità: l’annuncio del ministro del Turismo che afferma l’avvio del suo percorso è un’ottima notizia. Ritengo necessario regolamentare il settore per permettere ai più giovani di accedere alle professioni, difendere la professionalità dei tanti lavoratori del settore, garantire qualità dei servizi ed eliminare il troppo abusivismo e la concorrenza sleale».
Così l’assessore al Turismo di Regione Liguria Augusto Sartori commenta l’annuncio del ministro del Turismo Daniela Santanché dell’avvio dell’iter che porterà il Governo a varare la riforma entro la fine del 2023.
«Il Governo a guida Fratelli d’Italia reputa giustamente il turismo come comparto strategico per la ripresa economica della nazione. A conferma di ciò ritengo quindi ottimali le misur in legge di bilancio dedicate al turismo: fondi che aiuteranno ancor di più la crescita del settore in Italia e naturalmente anche in Liguria», conclude Sartori.
Sono di questi giorni i dati forniti da Assoturismo-Cts e ripresi dall’Agenzia Dire che fotografano una filiera del turismo in ripresa dopo due anni terribili: il 2022 si è chiuso sfiorando i 400 milioni di presenze turistiche in Italia, con un balzo del +38,2% sul 2021. Un risultato positivo anche se ancora al di sotto dei livelli pre-covid.
Il comparto registra dunque una robusta ripresa di arrivi e presenze, grazie soprattutto al forte aumento dei turisti stranieri e al rafforzamento della domanda italiana. Risultati positivi sono stati raggiunti dagli imprenditori della ricettività in tutte le regioni e per le diverse tipologie di prodotti turistici, ma in assoluto le città/centri d’arte hanno registrato la crescita più rilevante.
In generale, le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate del +38,2% rispetto al 2021, per un totale di circa 399,5 milioni. Gli arrivi si attestano invece, secondo le stime Assoturismo-Cts, su una crescita del +42,8%, sull’anno passato per un totale di 112,3 milioni. Però, nel confronto con il 2019 i dati segnano ancora il -8,5% di presenze e il -14,5% di arrivi.
A trainare soprattutto i visitatori europei, anche se si rileva un forte aumento anche di viaggiatori dal nord America (Usa in testa).
Il forte recupero dei flussi stranieri ha dato il maggior contributo alla crescita: l’incremento stimato è del +83,4% sul 2021 e in valori assoluti circa 194,7 milioni di presenze, anche se la differenza con i dati del 2019 segna il -11,8%.
Il mercato dei turisti italiani, invece, ha registrato un incremento del +11,9%, per un totale di 204,8 milioni di presenze (-5,2% rispetto al 2019). Il movimento nelle strutture alberghiere è stimato in crescita del +45,6%, mentre l’extralberghiero si ferma al +27,6%.
Sulle previsioni per i primi tre mesi del 2023 permane sempre un certo ottimismo ma con ampi margini di incertezza.
L’opinione di oltre un quarto degli intervistati, su un campione di 1.334 imprenditori, è di una ulteriore crescita del settore, ma a ritmi decisamente più contenuti. Per il 54% le aspettative sono di una sostanziale stabilità del mercato e il 20% circa prevede, invece, una diminuzione dei flussi turistici.
Una crescita economica lenta dell’area euro, l’elevata inflazione e l’aumento dei prezzi dell’energia, aggravati dal prolungamento della guerra in Ucraina, potrebbero rallentare la ripresa già nei primi mesi del prossimo anno.