Una fideiussione di oltre 47 milioni di euro è stata emessa da UniCredit, Sace e Banco Bpm, per avviare i lavori di rinnovamento e realizzare progetti ad alta rilevanza strategica nel Porto di Genova.
Al centro dei lavori di rinnovamento dell’area portuale industriale di Genova Sestri Ponente ci saranno sicurezza e accessibilità. Il progetto sarà realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese, di cui è mandatario il Consorzio Stabile Grandi Lavori, che vede Rcm Costruzioni, società salernitana del Gruppo Rainone, come elemento trainante e socio di maggioranza relativa.
Rcm Costruzioni, per ottenere l’anticipazione contrattuale necessaria ad attivare e velocizzare la realizzazione dei lavori, ha potuto contare su un advance payment bond dal valore di 47 milioni di euro emesso da UniCredit, Sace e Banco Bpm, in favore dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure Occidentale.
Il contratto, dal valore complessivo di 338 milioni di euro, prevede la progettazione e la realizzazione di lavori di adeguamento alle norme in materia di sicurezza e la razionalizzazione dell’accessibilità dell’area portuale industriale di Genova Sestri Ponente.
Il progetto rientra nel più ampio piano di rinnovamento delle infrastrutture della città ligure previsto dal Decreto Genova. Si tratta, infatti, di un’opera di fondamentale rilevanza strategica, tanto per la città di Genova, quanto per l’economia dell’intero Paese.
La Rcm Costruzioni, fondata nel 1983 dall’ingegner Aldo Rainone, e operativa nel settore delle costruzioni generali ha avviato, negli ultimi 15 anni, un percorso di diversificazione volto alla specializzazione nella realizzazione di opere marittime che le ha consentito oggi di raggiungere una posizione di assoluto privilegio nel ranking nazionale del settore delle infrastrutture portuali
Il valore della produzione della Rcm Costruzioni, da bilancio consolidato 2021, nonostante l’intero settore abbia dovuto fare i conti con le difficoltà operative dovute al protrarsi dell’emergenza epidemiologica, ha superato i 100 milioni di euro registrando un incremento rispetto all’anno precedente di circa il 20%; nello stesso esercizio, sul fronte della marginalità d’impresa, nonostante l’incremento generalizzato del costo dei fattori produttivi, il gruppo è riuscito a chiudere i conti con un utile ante imposte di circa 14 milioni di euro, in crescita di oltre il 101% rispetto al medesimo dato registrato nel 2020. Tale risultato, in completa controtendenza rispetto all’andamento economico generale e di settore, è stato ottenuto grazie alle economie di scala generate da un importante piano di investimento in macchinari e attrezzature di cantiere tecnologicamente avanzate, programmato ed eseguito con straordinario tempismo nel triennio 2019-2021, grazie alla vision del management aziendale.
Attualmente la Rcm Costruzioni è impegnata nella realizzazione delle più importanti infrastrutture strategiche nel settore portuale (come sviluppo e sicurezza delle aree dedicate alla cantieristica navale a Genova Sestri Ponente e l’Hub Portuale a Ravenna) e ha un portafoglio ordini, nel solo comparto delle opere marittime, di oltre 600 milioni di euro.
Attraverso operazioni come questa, Sace assolve all’impegno di supportare lo sviluppo di infrastrutture prioritarie per il paese nel più ampio quadro delle operazioni di rilievo strategico per l’economia italiana sotto il profilo dell’attivazione di processi produttivi e occupazionali.
«Per noi è motivo di grande orgoglio essere apprezzati e garantiti dal gruppo Sace e da Unicredit e Banco Bpm, due istituti di credito che, da sempre, hanno mostrato grande attenzione per la nostra realtà imprenditoriale, non facendo mai mancare il loro sostegno finanziario − ha dichiarato Elio Rainone, amministratore unico della Rcm Costruzioni − Nonostante l’importo rilevante del bond, siamo rimasti positivamente colpiti dai tempi straordinariamente rapidi con cui i tre istituti hanno sottoposto agli organi deliberanti l’operazione finanziaria e dalla velocità dell’iter amministrativo che ha portato al perfezionamento e al rilascio della garanzia».
L’Autorità di sistema portuale del mar Ligure Occidentale comprende gli hub di Genova, Pra’, Savona e Vado Ligure che compongono il più importante polo portuale italiano in termini di volumi movimentati, diversificazione produttiva e valore economico. Porta di accesso da Sud all’Europa è capolinea nel Mediterraneo del corridoio-Rhine Alpine. Dal 2016 i quattro porti sono amministrati da un’unica Port Authority impegnata nel garantire servizi dagli standard elevati a operatori e clienti, potenziando le infrastrutture portuali e retroportuali, rendendo più efficiente il flusso delle merci e perfezionando l’organizzazione del sistema con il contributo dell’innovazione tecnologica.
Come riportato nel Focus On “Ieri, oggi e domani: le infrastrutture in Italia” elaborato dall’Ufficio Studi di Sace, i porti, insieme ad aeroporti e ferrovie, saranno il comparto che crescerà maggiormente nel prossimo quinquennio (+3,8% in media l’anno), trainati dalla spinta al green e alla transizione energetica, in una logica di accrescimento della tecnologia impiegata negli ambiti efficienza, sicurezza e sostenibilità ambientale.
Il porto di Genova rientra tra le infrastrutture prioritarie al centro di progetti di potenziamento che, con anche interconnessioni con la rete ferroviaria, consentirà di ridisegnare la competitività dell’Italia nel Mediterraneo. Tali grandi interventi potranno avere ampi benefici su una filiera che in Italia conta tanti importanti player, ad esempio produttori di imbarcazioni, servizi portuali e così via.