Genova, Marsiglia, Ajaccio e Barcellona unite dai cavi sottomarini. È il progetto Medloop (in giallo nella foto di apertura), che si appresta a essere il terzo link internazionale per il capoluogo ligure dopo BlueMed (parte del Blue & Raman Submarine Clable system project che ha alle spalle un colosso come Google oltre che Tim Sparkle) e 2Africa (Equinix, Vodafone).
Ieri è arrivato l’ok dalla Regione Liguria (dipartimento Ambiente e protezione civile) che autorizza la società Darksea Italy srl a procedere con i lavori. Il cavo si svilupperà dalla spiaggia di Sturla sino al limite delle acque territoriali (30 km di lunghezza). Nel tratto a terra è prevista l’installazione di un sistema di messa a terra con una piastra d’acciaio vicino alla linea di battigia interrate a una profondità variabile tra -1 e -2 metri.
Attenzione ai fondali
Secondo quanto emerge dall’analisi, la zona speciale di conservazione “fondali Boccadasse-Nervi“, che interseca il percorso del cavo Medloop per 800 metri, sarà risparmiata dalla pulizia dei fondali e anche dalle attività di scavo: lì il cavo sarà solo posato in superficie. Quella parte di fondale sarà comunque oggetto di monitoraggio anche successivamente alla posa. La durata dei lavori è stimata in 15 giorni per le operazioni a terra e 30 per quelle a mare. L’autorizzazione vale 2 anni.
La Liguria ha un altro punto di approdo di cavi sottomarini: a Savona è attivo da anni (1995) quello di collegamento con Monte Carlo lungo 162 km e gestito da Monaco Telecom e Tim Sparkle, mentre è previsto per il 2024 l’approdo dell’India Europe Xpress (Jio Infocomm) che connetterà Mumbai con Milano: 9.775 km passando per Salalah (Oman); Gibuti City (Gibuti); Yanbu e Duba (Arabia Saudita); Zafarana e Sidi Kerir (Egitto) e Timpaki (Grecia).
Il 2Africa è un progetto enorme per una rete di cavi di 45.000 km che ha come proprietari Mtn, Meta, Orange, Saudi Telecom, Telecom Egypt, Vodafone, Wiocc e China Mobile, il principale operatore telefonico cinese (non è un caso visti gli interessi cinesi in Africa e visto che è ormai accertato come i cavi sottomarini siano anche strumento di geopolitica e pure di attacchi ostili). Dovrebbe essere pronto nel 2023.
Questi i punti di approdo oltre a Genova (in ordine alfabetico per Stato): Luanda (Angola); Manama (Bahrain); Moroni (Comoros); Muanda (Congo, Dem. Rep); Pointe-Noire (Congo, Rep); Abidjan (Côte d’Ivoire); Djibouti City (Djibouti); Port Said (Egypt); Ras Ghareb (Egypt); Suez (Egypt); Zafarana (Egypt); Marseille (France); Libreville (Gabon); Accra (Ghana); Tympaki (Greece); Mumbai (India); Al Faw (Iraq); Mombasa (Kenya); Kuwait City (Kuwait); Mahajanga (Madagascar); Maputo (Mozambique); Nacala (Mozambique); Kwa Ibo (Nigeria); Lagos (Nigeria); Barka (Oman); Salalah (Oman); Karachi (Pakistan); Carcavelos (Portugal); Doha (Qatar); Al Khobar (Saudi Arabia); Duba (Saudi Arabia); Jeddah (Saudi Arabia); Yanbu (Saudi Arabia); Dakar (Senegal); Carana (Seychelles); Berbera (Somalia); Mogadishu (Somalia); Cape Town (South Africa); Mtunzini (South Africa); Port Elizabeth (South Africa); Barcelona (Spain); Gran Canaria (Canary Islands, Spain); Port Sudan (Sudan); Dar Es Salaam (Tanzania); Abu Dhabi (United Arab Emirates); Kalba (United Arab Emirates); Bude (United Kingdom).
Sarà operativo nel 2024 il progetto Blue, di proprietà di Google, Omantel e Telecom Italia Sparkle: 4.696 km di cavi con punti di approdo.
Partenza da Aqaba (Giordania) passando per Yeroskipos (Cipro), Chania (Grecia), Palermo, Roma, Golfo Aranci, Bastia (Francia), Genova e Marsiglia (Francia).