«Il bilancio degli ultimi 5 anni delle politiche sociali del Comune di Genova ha contato nel 2021 un investimento pari a 61,4 milioni di euro per le fasce deboli della popolazione rispetto ai 47,31 milioni nel 2016, registrando così un aumento del 30%. Per i prossimi 5 anni si investiranno fino a 285 milioni di euro. Dal 2017 al 2022 sono state 2.200 le persone anziane e 530 le persone adulte con disabilità assistite con il progetto DO.GE». Lo dichiara Lorenza Rosso, assessore Avvocatura, affari legali e famiglia del Comune di Genova, candidata alle prossime amministrative per Vince Genova.
Spiega Rosso: «L’assessorato ai servizi sociali del Comune di Genova si è occupato in questi anni di tutti i bisogni delle famiglie e dei cittadini e nei prossimi anni le risorse a disposizione aumenteranno. L’agenzia per la Famiglia ha attivato importanti azioni di sostegno in questi 5 anni di attività, per esempio a distribuzione di 1700 Baby kit distribuiti dal 2021: un dono di benvenuto regalato a ogni nato o neonato adottato residente a Genova, contenente non solo prodotti selezionati a Mamma & Bimbo per l’accudimento nei primi mesi, ma anche informazioni sui servizi utili che il Comune per la Famiglia. Inoltre sono 140 gli studenti delle scuole secondarie di primo grado (“medie”) che hanno usufruito del programma “Amici di Studio” dal 2021, un servizio gratuito per il sostegno da parte di studenti universitari con ruolo di Tutor a ragazzi con difficoltà scolastiche, che altrimenti avrebbe potuto sfociare in dispersione scolastica – 2 ore a settimana per un totale di 20 ore a studente. Il servizio gratuito “Letture al Telefono” dal 2021 ha registrato 200 persone (bambini/anziani) che hanno avuto accesso al servizio gratuito, grazie al quale chiamando un numero verde, bimbi o anziani o chiunque ne sentisse l’esigenza poteva ascoltare una fiaba, piuttosto che la lettura di un giornale o di un libro».
Tra le azioni anche quelle in ambito disabilità, come l’attivazione della “Disability Card”, l’integrazione normativa dei bandi x gare pubbliche, con l’inserimento di maggior punteggio per chi prevede progetti che tengano conto dell’inclusività e la modifica del regolamento per Patrocini, grazie al quale oggi chi richiede il Patrocinio del Comune di Genova ha l’obbligo di dimostrare che l’evento sia accessibile a tutti, comprese le persone con disabilità.
Prosegue Rosso: «Per i prossimi 5 anni potremo contare su 285 milioni di investimenti per i servizi sociali. La visione di Genova per il prossimo futuro è quella di creare un polo strategico Nazionale ed Internazionale, non solo da un punto di vista economico, ma soprattutto a livello sociale e deve diventare una città promotrice della “Lotta alla Solitudine” , sia dei nostri anziani, che dei giovani e delle fasce deboli. Anche in quest’ottica fondamentale sarà la “Carta dei Servizi Sociali”, un documento di programmazione e di guida, attraverso il quale l’Amministrazione individua e stabilisce i livelli qualitativi ottimali degli interventi e dei servizi sociali che intende garantire ai cittadini».
La “Carta dei Servizi Sociali” sarà inoltre uno strumento di comunicazione e informazione per il Cittadino su tutti i servizi erogati dal Comune e sulle relative modalità di accesso e fruizione, che utilizzerà anche la tecnologia avendo a disposizione una versione “App”. Approfondisce Rosso: «Sarà un servizio interattivo, “vivo”, che si evolverà con il cambiamento della società e dei suoi bisogni e, di conseguenza, con l’evolversi dei Servizi Sociali necessari. Grazie a questo strumento i cittadini potranno interagire direttamente e semplicemente valutando i servizi erogati, presentando reclami o presentando proposte».
Conclude Rosso: «L’idea di far nascere e attuare la funzionalità di un’amministrazione condivisa, dove grazie anche alla presenza di un unico ufficio in ogni Municipio saranno presenti delle segreterie specializzate “per necessità”: area minori, adulti, anziani, disabilità e migranti. Questa concezione di welfare vede il singolo cittadino come attore protagonista, nella costruzione e nella promozione dei diritti sociali, e non come destinatario passivo di interventi calati dall’alto».