Il Senato ieri sera ha dato il via libera al Ddl Concorrenza con 180 voti a favore, 26 contrari e un astenuto. Sono state approvate modifiche su servizi pubblici locali, gas, porti, concessioni idroelettriche, farmaci e strutture sanitarie private, sistema di produzioni di medicinali emoderivati, ispezioni dell’Antitrust, rafforzamento del contrasto all’abuso di dipendenza economica delle piattaforme digitali. Ora il testo passerà alla Camera dei deputati, dove sarà votato tra giugno e luglio, per poi essere seguito da un decreto attuativo entro dicembre.
Le concessioni balneari saranno assegnate in base alle gare a partire dal primo gennaio 2024. In caso di ragioni «oggettive, e connesse, a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa» i Comuni con un «atto motivato» potranno far slittare il bando, «per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024». Nel corso del 2024 il Governo dovrà trasmettere due relazioni sullo stato delle gare, evidenziandone l’esito e le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione.
È stata i rinviata la soluzione del nodo indennizzi: saranno i decreti attuativi a definire i «criteri uniformi» per la quantificazione dei rimborsi da riconoscere al «concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante».
I risarcimenti saranno a carico dei nuovi concessionari, per il resto si deciderà tutto con il Dlgs che dovrà essere proposto dal ministero delle Infrastrutture e dal ministero del Turismo con il concerto di Transizione ecologica, Economia, Sviluppo e Affari regionali. Il rinvio sugli indennizzi a un decreto delegato consente di oltrepassare il voto amministrativo del 12 giugno. Tra gli altri punti da definire con il decreto attuativo, la garanzia di varchi per il libero e gratuito accesso, un tetto ai lotti e il loro frazionamento a tutela delle Pmi, adeguata considerazione ai fini dell’aggiudicazione di qualità e condizioni di servizio (in pratica i prezzi), criteri uniformi per i canoni annui.
Nel complesso, quello approvato in Senato a proposito dei balneari è uno schema di riforma generico, che rinvia la decisione sugli aspetti più importanti delle gare. Il Senato si è limitato a rimandare di fatto un vero intervento al successivo decreto attuativo. Ma prima di arrivare a questo, il Ddl Concorrenza dovrà passare dal voto della Camera dei deputati, dove sarà ancora passibile di modifiche, che potrebbero essere decisive. Nel male e nel bene. In particolare la definizione degli indennizzi dovrà essere più esplicita e ancorata a parametri oggettivi: il testo attuale prevede che le gare dovranno tenere «adeguata considerazione degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali, della professionalità acquisita anche da parte di imprese titolari di strutture turistico-ricettive che gestiscono concessioni demaniali, nonché valorizzazione di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori, della protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale». Se l’adeguata considerazione degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali, sono senza dubbio parametri di cui ogni gara deve tenere conto, requisiti come la professionalità acquisita e l’esperienza tecnica, per esempio, potrebbe prestarsi a interpretazioni soggettive, anche se, precisa il testo, non dovrà essere precluso l’accesso al settore di nuovi operatori.
Qui il testo integrale del provvedimento.