Avvio di seduta negativo per la Borsa di Milano dopo lo scivolone di ieri: l’indice Ftse Mib ha aperto in calo dell’1,01%, aumentando le perdite sino a oltre il 2%. Soffrono i bancari come Bper Banca (-5,63%), Unicredit (-5,29%) e ancora Tim dopo il tonfo di ieri (-5,18%). Pochi i guadagni tra cui Inwit (+1,84%), Recordati (+0,96%) e Campari (+0,71%).
Le Borse europee aprono in decisa flessione con l’escalation del conflitto in Ucraina. Francoforte cede l’1,55% con il Dax a quota 13.485 punti. Parigi l’1,1% con il Cac 40 a 6.308 punti. Londra registra un -0,66% a 7.190 punti.
Chiusura in netto calo per la Borsa di Tokyo dove gli scambi sono stati condizionati dalle notizie degli scontri militari in prossimità alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Al termine della seduta l’indice Nikkei ha accusato una flessione del 2,23%, a quota 265.985,47 punti.
Tornano a salire le quotazioni del petrolio, dopo il calo di ieri sera seguito ai picchi raggiunti durante la giornata che avevano portato il greggio ai massimi dal 2013. Stamane il Wti del Texas segna un incremento del1,22% a 108,9 dollari al barile mentre il Brent sale dello 0,94% a 11,50 dollari al barile.
Nei cambi avvio di giornata contrastato per l’euro, che scende nei confronti del dollaro a 1,1010 con un calo dello 0,5%. Sullo yen l’euro si apprezza invece dello 0,5% a 127,13.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco ha aperto stabile a 156 punti base. Il rendimento è a +1,56%.