Dopo l’incontro del 17 febbraio scorso tra organizzazioni sindacali e direzione aziendale di Hi-Lex, si sono tenute oggi le assemblee dei lavoratori che sono stati informati in merito alla vertenza.
L’azienda si è presentata al tavolo con delle proposte atte a ridurre il numero degli esuberi dichiarati nella procedura di licenziamento collettivo, tramite corsi di riqualificazione per il ricollocamento di alcuni lavoratori all’interno della fabbrica. Per gli altri lavoratori in esubero, ha proposto, oltre a un percorso con ditte di outplacement, un accordo che coinvolga le istituzioni del territorio e la Regione, che consenta un accesso a corsi di formazione orientati a una ricollocazione esterna all’azienda. Gli incentivi all’esodo proposti sono stati ritenuti insufficienti dalle organizzazioni sindacali.
La Fiom Cgil ha ribadito che “non accetterà nessuna riduzione né azioni coercitive da parte dell’azienda. Oltretutto le proposte aziendali finora sono rimaste solo intenzioni, niente è stato scritto e la Fiom resta sulle sue posizioni: nessun esubero”.
La procedura dura complessivamente 75 giorni: “l’impegno della Fiom – si legge nella nota sindacale – è quello di trovare una soluzione che sia accettabile per i lavoratori. Per raggiungere questo obiettivo non si esclude di alzare il livello delle azioni sindacali di lotta, già messe in campo nei giorni scorsi”.
Il prossimo appuntamento con l’azienda è fissato per il 2 marzo, giorno che segue la presentazione del piano industriale di Stellantis, principale cliente di Hi-Lex.