Hanno chiuso intorno alla parità le Borse europee, di fronte all’accelerata di Christine Lagarde su una stretta monetaria della Bce più vicina del previsto e nell’attesa della pubblicazione dei dati sull’inflazione americana di gennaio prevista per giovedì. Il Ftse 100 di Londra segna – 0,09%, il Dax 40 di Francoforte +0,23%, il Cac 40 di Parigi +0,27%, l’Ibex 35 di Madrid +1,36% grazie ai forti rialzi dei gruppi bancari Sabadell (+7%) e Caixa (+4%), il Ftse Mib di Milano +0,31%.
Lo spread Btp/Bund ha interrotto la sua crescita attestandosi su 154 punti (-1,08%).
Sui mercati europei si sono mosse al rialzo le banche grazie trimestrali superiori delle previsioni. Anche a Piazza Affari gli istituti finanziari hanno dominato la scena, con Bper (+4,71%) in cima al Mib in attesa dei conti dopo la chiusura, seguita da Mediobanca (+2,98%) e Banco Bpm (+2,6%) in accelerata dopo l’utile 2021 superiore alle stime degli analisti e alle guidance della società. Bene anche Mps all’indomani dei conti (+6,7%). Fuori del listino principale ha chiuso in rialzo Carige (+1,21%) sulla quale Bper sta portando a termine la due diligence, in vista di una acquisizione su cui si dovrebbero pronunciare i cda della banca emiliana e del Fitd il 15 febbraio prossimo. Si sono invece mosse in direzioni opposte Cnh Industrial (+2,45%) e Iveco Group (-3,66%) che si sono scisse di recente.
Il petrolio ha perso valore in vista dei dati sulle scorte americane: il contratto del Wti marzo scende del 2,92% a 88,65 dollari, quello del Brent aprile cala del 2,76% a 91,14 dollari.
Sul mercato dei cambi, l’euro viaggia sopra 1,14 dollari a 1,1415 (1,14 in avvio, da 1,1443 ieri in chiusura ieri) e passa di mano 1 31,946 yen (131,6 in apertura e alla vigilia) mentre il dollaro/yen vale 115,588.