921 partecipanti alle 52 escursioni realizzate. 951 alunni di 56 classi coinvolti nelle attività, tra 34 interventi in classe e 31 uscite sul territorio. Oltre 4 mila ingressi nei centri visita. Sono alcuni dei numeri che descrivono il 2021 del Parco del Beigua. Un anno che ha risentito delle limitazioni imposte dalla gestione dell’emergenza Covid-19, “tuttavia – si legge nella nota del Parco – la qualità dei servizi resi agli utenti e ai fornitori è ulteriormente migliorata, mantenendo tempi di risposta, sia in termini di rilascio dei provvedimenti autorizzativi sia nelle liquidazioni dei pagamenti, decisamente tempestivi, pur a fronte di una crescita ragguardevole del numero di atti da gestire”.
Nel corso dell’anno sono stati completati diversi progetti, come la sistemazione della viabilità di servizio nella Foresta del Lerone, il recupero di alcune aree umide nella zona di Piampaludo con ripristino di habitat preziosi per gli anfibi. Altri progetti hanno preso il via nella seconda parte dell’anno, come la cooperazione su “Conoscenza del lupo e attività di prevenzione” e le iniziative di conservazione della Trota mediterranea, specie autoctona. Un ruolo fondamentale per lo sviluppo di nuove azioni è stato svolto dai contributi europei a cui il Parco ha avuto accesso, partecipando come soggetto attuatore al progetto Interreg CamBioVIA della Regione Liguria o presentato domanda sulle misure del Psr regionale e del Gal Valli Savonesi. Sono state realizzate azioni a sostegno delle aziende agricole per il miglioramento funzionale dei pascoli e interventi di riqualificazione della sentieristica in Valle Stura, mentre un nuovo progetto di potenziamento della fruizione outdoor della Foresta della Deiva è di prossimo avvio.
E proprio la fruizione del Parco continua a registrare un grande apprezzamento, non solo dal migliaio di escursionisti che anche nel 2021, pur con le limitazioni dovute al Covid-19, ha partecipato alle uscite organizzate dalle guide, ma anche dai tanti turisti che hanno percorso in autonomia i sentieri e visitato i borghi. Gli ingressi nei centri visita e nei Punti Informativi di Sassello, Varazze e Pratorotondo e al Centro Ornitologico di Case Vaccà (Arenzano) hanno superato le 4 mila unità.
La promozione del territorio ha coinvolto anche le filiere agroalimentari e dell’ospitalità, con una ulteriore crescita delle adesioni ai marchi Gustosi per natura e Ospitali per natura, che insieme al marchio Miele del Parco del Beigua, costituiscono un prodotto turistico espressione del territorio, dei suoi valori e del suo patrimonio di biodiversità.
L’attrazione verso il Parco del Beigua è sicuramente legata alla straordinarietà dei panorami di terra e di mare, che in ogni stagione sanno stupire ed emozionare anche i frequentatori abituali. Ma fondamentale è anche la cura con cui si programmano manutenzioni e riqualificazioni delle percorrenze. In collaborazione con associazioni e aziende agricole locali sono stati effettuati interventi su 450 km di sentieri, a cui si aggiungono lavori straordinari, come nella Foresta della Deiva, sull’Anello della Val Gargassa e su quello della Badia, per ripristinare l’accessibilità a seguito di danni alluvionali.
Uno spazio di riguardo è riservato alle campagne di monitoraggio dell’avifauna e agli interventi di miglioramento ambientale e tutela attiva che assicurano il mantenimento della biodiversità.
Se il 2021 si è chiuso con numeri importanti, il 2022 parte invece in salita, con l’emergenza peste suina che ha subito imposto ai gestori del Parco di rivedere attività e programmi.
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