Non torna la fiducia nei mercati finanziari, dopo l’altalena dei giorni scorsi di fronte al percolo della variante Omicron del Covid e all’incognita delle politiche monetarie che la Federal Reserve adotterà a breve-medio termine. Le Borse europee hanno chiuso in moderato ribasso, mentre Wall Street procede incerta.
Il Dax 40 di Francoforte segna – 0,10%, il Cac 40 di Parigi – 0,24%, il Ftse 100 di Londra -0,40%, il Ftse Mib di Milano -0,36%.
Netta contrazione dello spread Btp/Bund, a 130 punti (-3,36%).
A Piazza Affari è significativo il fatto che in testa al Mib si sia piazzato un titolo farmaceutico, Diasorin (+1,12%), seguito da un’utility come Iwit (+0,99%) in una giornata favorevole ai titoli difensivi, e da Unicredit (+0,59%) che già ieri aveva guadagnato il 10,82%) grazie al nuovo Piano industriale al 2024 e alla la previsione di distribuire agli azionisti almeno 16 miliardi entro il 2024 (tra cedole e buyback)
Tra le big spazio a Diasorin (+1,1%) e ai difensivi, come Inwit e le utility. Ancora in allungo Unicredit (+0,6%) dopo il balzo (+10,8%) innescato dal nuovo piano industriale. Il settore bancario in generale nn ha brillato, in coda al Mib è finita Ferrari (-1,55%).
Sul mercato valutario, i dati sull’inflazione Usa hanno frenato il dollaro americano riportando il cambio euro/dollaro sopra quota 1,3. Alla chiusura dei mercati continentali, il rapporto e’ di 1,1315 (da 1,128 di ieri). Dollaro/yen a 113,33 (113,51 ieri). Euro/yen a 128,55 (da 1128,27).
Petrolio in lieve rialzo con il Wti gennaio a 71,09 dollari al barile e il Brent febbraio a 74,5 dollari al barile nella consegna febbraio.